La mozione di The Left
Durissime anche le critiche della sinistra radicale. I co-presidenti Manon Aubry e Martin Schirdewan hanno accusato von der Leyen di “vassallaggio verso gli Stati Uniti” e di aver firmato “il peggior accordo mai sottoscritto dall’Ue”, riferendosi sempre al patto con il Mercosur.
Alla lista delle contestazioni si aggiungono la presunta complicità dell’Ue nel conflitto di Gaza e l’“arretramento sociale ed ecologico” delle politiche comunitarie.
La mozione è stata sottoscritta dai 46 eurodeputati di The Left, a cui si sono aggiunti esponenti dei Verdi (tra cui i quattro italiani di AVS), del gruppo socialista e alcuni non iscritti, tra cui i rappresentanti di Smer in Slovacchia e dell’Alleanza Sahra Wagenknecht in Germania.

Verso un voto storico
Se entrambe le mozioni dovessero approdare in plenaria, si tratterebbe della prima volta in cui due proposte di censura vengono discusse e votate nella stessa sessione. L’appuntamento potrebbe arrivare già a ottobre.
Per essere approvata, una mozione di sfiducia deve raccogliere il sostegno di due terzi dei voti espressi e della maggioranza assoluta dei deputati.
La convergenza tra forze politiche così distanti resta difficile: Bardella ha aperto a sostenere la mozione di The Left, mentre Aubry ha escluso categoricamente di votare quella sovranista, giudicata inaccettabile per i suoi contenuti su immigrazione, sicurezza e Green Deal.