Zanzare infette e trasmissione: ecco come si diffonde il West Nile
Il virus non si trasmette da uomo a uomo, ma attraverso le punture delle zanzare infette, che si contagiano prevalentemente pungendo uccelli selvatici o cavalli infetti. “È raro che una zanzara prenda il virus da una persona e lo trasmetta a un’altra”, chiarisce Andreoni. Tuttavia, quando il numero di persone infette aumenta, cresce inevitabilmente anche il rischio di casi gravi.
La presenza di numerosi asintomatici è un segnale allarmante: significa che in certe aree vi è una forte circolazione delle zanzare portatrici. “Se ci sono molti contagiati – spiega Andreoni – vuol dire che le zanzare infette sono tante. Questo ci espone al rischio che nuovi casi gravi emergano nei prossimi giorni”. Un allarme supportato anche dal periodo di incubazione, stimato tra i 7 e i 10 giorni, che lascia presagire un possibile aumento delle diagnosi nei territori interessati.
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Le misure urgenti: priorità alla disinfestazione
In questo contesto, l’infettivologo della SIMIT non ha dubbi su cosa serva nell’immediato: “La prima misura urgente è la disinfestazione delle aree colpite, per ridurre la presenza delle zanzare vettori del virus”. Una strategia che, tuttavia, potrebbe non bastare. Secondo Andreoni, bisognerà valutare l’andamento dell’infezione per stabilire se adottare anche misure più mirate, come screening epidemiologici estesi alla popolazione.
“Riuscire a conoscere il numero reale di infetti ci permetterebbe di delineare un quadro epidemiologico più chiaro”, afferma l’infettivologo, aggiungendo che una mappatura accurata consentirebbe di fare anche previsioni attendibili sui prossimi casi gravi. La priorità ora è agire con tempestività, evitando che il virus continui a diffondersi indisturbato nel silenzio degli asintomatici.