Myrta Merlino ha commentato la puntata di lunedì, 7 giugno, di “Non è L’Arena”, che ha condotto insieme a Massimo Giletti, in collegamento da Mosca. La conduttrice ha avuto un difficile dibattito con la portavoce di Lavrov, Maria Zakharova. Myrta Merlino ha definito l’intervista “solo un’attività di propaganda violenta”. Inoltre la conduttrice ha notato che Giletti ha avuto il malore e ha avuto un terribile sospetto.
“Non è L’Arena”, Myrta Merlino intervista Maria Zakharova
Myrta Merlino ha ammesso che per quanto sia stata dura l’intervista, è importante che i giornalisti forniscano ai telespettatori ogni punto di vista possibile su questa guerra. “Deve essere un imperativo categorico per noi dare voce a tutti ed essere strumenti affinché gli spettatori si facciano con la loro testa l’idea di quanto sta accadendo. Per questo ero interessata a ciò che avrebbe detto una donna così potente in Russia: volevo capire quale visione del mondo avesse e quali spiegazioni avrebbe dato sulla guerra”, ha detto sulla Zakharova.
“Pensavo che avrebbe parlato della guerra cominciata con l’invasione della Russia del 24 febbraio. Invece ha parlato solo di ciò che è accaduto prima, della guerra in Donbass nel 2014, di Serbia, Siria. E poi l’ha buttata in caciara, riempiendoci di insulti, e accusando Giletti di essere un bambino. È stata solo un’attività di propaganda violenta. Ieri ho avuto la conferma che lo sforzo di avere un dialogo con persone del Cremlino è inutile”, ha detto la giornalista. Sallusti ha addirittura abbandonato la puntata, deluso dall’attività di propaganda dell’esponente del Cremlino.
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“Non è l’Arena”, il malore di Massimo Giletti
Poi la Merlino ha commentato l’atteggiamento del collega inviato in Russia. “Credo che Giletti sia stato fin troppo educato di fronte all’aggressività sgradevole della Zakharova, però le domande le ha fatte tutte”. Durante la puntata Myrta Merlino ha notato che Giletti ha avuto un malore e lo ha sentito dopo le riprese. “Fortunatamente si è già ripreso – ha rassicurato la conduttrice -. Quando ho visto Massimo svenire, ho avuto la sensazione che le due persone accanto a lui non lo sorreggessero. Non dico che ho pensato che fosse stato avvelenato, ma non si sa mai, era in Russia, da solo…”.