Nel corso della terza serata del Festival di Sanremo 2022, Amadeus è stato accompagnato nella conduzione dalla quarta donna di Sanremo 2022, ovvero Drusilla Foer, alter ego del fotografo Gianluca Gori. Incontenibile, la Foer, ha infiammato la platea dell’Ariston e il pubblico a casa. La sua presenza sul palco non è passata inosservata, ha saputo davvero valorizzare il suo ruolo e il suo monologo sull’unicità delle persone ha commosso tutti quanti. Ma, anche Drusilla Foer è finita al centro della bufera. La co-conduttrice si sarebbe lasciata sfuggire un’imprecazione che il popolo di Twitter ha immediatamente notato. (Continua dopo la foto)
“Sanremo 2022”, Drusilla Foer ha imprecato sul palco dell’Ariston? Scoppia la polemica
Senza le polemiche il Festival di Sanremo sono sarebbe tale. Questa volta al centro della bufera c’è finita Drusilla Foer, la co-conduttrice della terza serata della nota kermesse canora. Stando a quanto riportato dai social, la mitica Drusilla, direttamente dal palco dell’Ariston, si sarebbe lasciata andare a un’imprecazione. Il tutto nel bel mezzo di uno sketch, nel momento in cui prova a staccarsi dei baffi finiti. “È che… ahia…”. E poi il giallo: Drusilla Foer ha detto davvero “ahia, Dio Cri**o”? Sembrerebbe proprio di sì! Anche la nota giornalista Selvaggia Lucarelli è di questo parere. Per lei la donna ha imprecato sul famoso palco di Sanremo.
La Lucarelli poi attraverso un post su Twitter ha pubblicato il momento esatto del misfatto, commentandolo così (vai al post): «Annoiata a morte dai vostri che classe Drusilla ha tirato giù un mezzo porcone. La amiamo così». Nonostante ciò, la frase pronunciata dalla conduttrice non è chiara e per questo il mistero rimane. Tra i vari commenti si legge: “Giuro, non l’avevo sentita”, “Sento odore di Codacons per la bestemmia” e “Se le imprecazioni sono bestemmie, Caronte manco me fa salì. Tocca farmela a nuoto!”(Continua a leggere dopo la foto)
Il monologo sull’unicità
Con la voce rotta dalla commozione, Drusilla Foer ha portato sul palco di Sanremo 2022 un monologo sull’importanza di accettare la propria unicità: «Diversità non mi piace come parola. Mi piace unicità. […] Per comprendere e accettare la propria unicità, bisogna capire come è composta e di cosa è fatta. Siamo fatti di cose belle: ambizioni, valori, convinzioni, talenti. Ma i talenti vanno allenati, seguiti. Le proprie convinzioni richiedono responsabilità, bisogna avere cura delle proprie forza. Immaginate quali dolori vanno affrontati, quale paure vanno esorcizzate, le fragilità vanno accudite».
Poi ha aggiunto: «Non è facile entrare in contatto con la propria unicità. Come si fa a tenere insieme tutte le cose che ci compongono? Si prendono per mano tutte le cose che ci abitano e si portano in alto, si sollevano insieme a noi nella purezza dell’aria, nella libertà del vento. In un grande abbraccio innamorato, urliamo ‘che bellezza: tutte queste cose sono io’. Sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità e a quel punto sarà più probabile aprirsi all’unicità dell’altro. Io sono una persona molto fortunata ad essere qui, ma vi chiedo un altro regalo. Date un senso alla mia presenza su questo palco, tentiamo l’atto più rivoluzionario: l’ascolto. Ascoltiamoci, confrontiamoci gentilmente, accogliamo il dubbio, anche per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo convenzioni. Liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità».