Matteo Messina Denaro condizioni. L’ex super latitante di Cosa Nostra è stato trasportato nella struttura sanitaria “G8” dell’ospedale dell’Aquila per accertamenti. Matteo Messina Denaro, come sappiamo, è malato oncologico. L’ospedale è stato blindato ed è guardato a vista dai carabinieri, polizia penitenziaria, vigili urbani che hanno impedito l’accesso. (Continua…)
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Le condizioni di Matteo Messina Denaro
Matteo Messina Denaro è stato arrestato dopo circa trent’anni di latitanza. Al momento dell’arresto, il super boss di Cosa Nostra si trovava presso la clinica La Maddalena di Palermo. Egli, infatti, è malato oncologico e periodicamente si recava presso la clinica per fare alcuni accertamenti. Dopo l’arresto, Denaro è stato trasferito immediatamente nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, dove è sottoposto al regime duro del 41 bis. Nonostante sia un criminale efferato, si teme per le sue condizioni di salute. Denaro è malato e le sue condizioni sarebbero poco stabili. Per questo motivo, nelle ultime ore il super boss di Cosa Nostra è stato trasferito in una struttura sanitaria per ricevere accertamenti clinici. (Continua dopo la foto…)
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Trasportato in ospedale
Nelle ultime ore, Matteo Messina Denaro è stato trasportato nel complesso ospedaliero San Salvatore dell’Aquila per ricevere accertamenti clinici. La struttura è letteralmente blindata, guardata a vista dai carabinieri, polizia penitenziaria, vigili urbani, che ne hanno impedito l’accesso. Di guardia, inoltre, ci sono anche gli agenti del Gruppo operativo mobile (Gom), che hanno seguito con lo sguardo chiunque si fosse trovato a passare nel vicino parcheggio o con l’auto intorno al perimetro del G8.
Secondo quanto è stato riferito, Matteo Messina Denaro è stato sottoposto ad una serie di controlli di routine e avrebbe fatto anche una Tac, strumento non presente all’interno della stanza-infermeria realizzata ad hoc proprio per evitare che il detenuto ristretto al regime duro del 41bis potesse uscire dal carcere. Il super boss è stato costretto a ricorrere alle prestazioni mediche dello stesso ospedale che, nel massimo riserbo, ha organizzato la visita, che, iniziata ieri mattina, si è protratta fino alle 18. Dopodiché l’area è tornata a essere fruibile e le forze dell’ordine si sono dispiegate.