SOCIAL. Un uomo di Brindisi ha vissuto una sorprendente scoperta dopo la morte del padre, un noto pittore della città. Rovistando in un vecchio box, ha trovato un quadro del 1500, dietro al quale erano nascosti 23 milioni di vecchie lire. Una somma che equivale a circa 11mila euro, che l’uomo sperava di poter recuperare.
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Brindisi, trova 23 milioni di lire
Dopo la scoperta, l’uomo si è rivolto alla Banca d’Italia per capire come poter procedere con il cambio delle vecchie lire in euro. Tuttavia, la risposta dell’istituto è stata sconfortante: le vecchie lire non possono essere più trasformate in euro poiché sono trascorsi più di dieci anni dall’entrata in vigore della nuova moneta. Questo ha rappresentato un duro colpo per l’uomo, che aveva sperato di poter utilizzare quella somma per affrontare eventuali difficoltà finanziarie. Tuttavia, la sua storia ha attirato l’attenzione dei media locali, che hanno reso pubblica la vicenda.
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L’appello a Giustitalia
La storia dell’uomo di Brindisi che trova un tesoro di 23 milioni nascosto nel box del padre continua ad avere sviluppi sorprendenti. Dopo aver scoperto 23 milioni di vecchie lire nascosti dietro a un quadro del 1500, l’uomo aveva sperato di poter cambiarli in euro per utilizzarli per eventuali necessità economiche. Tuttavia, la Banca d’Italia aveva risposto che il cambio non era possibile poiché erano trascorsi più di dieci anni dall’entrata in vigore della nuova moneta. Ma la speranza dell’uomo di poter recuperare quei soldi ha spinto a rivolgersi all’associazione Giustitalia, che si occupa a livello nazionale della conversione lire/euro. L’uomo ha richiesto assistenza per tentare di ottenere il cambio attraverso una richiesta di conversione presentata al Tribunale ordinario. Gli esperti dell’associazione hanno chiarito che, in realtà, esiste ancora una speranza per ottenere il cambio.
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In base all’articolo 2935 del codice civile, il termine di dieci anni per poter effettuare la conversione decorre dal momento in cui il soggetto può far valere il proprio diritto. Quindi, se l’uomo di Brindisi può dimostrare che non aveva conoscenza del tesoro nascosto e quindi non aveva la possibilità di far valere il proprio diritto, il termine di dieci anni potrebbe ancora non essere scaduto.