L’amica geniale 3: le due amiche Lila e Lenù tornano a breve con nuove e sorprendenti vicende in un’epoca che non gli concederà troppe alternative di scelta. I temi principali saranno gli amori tossici, il patriarcato, una rabbia repressa da troppo tempo ed il continuo alternarsi di amore ed odio tra le due protagoniste. Ecco tutto ciò che c’è da sapere su quando inizia, sulla trama, sulle anticipazioni, sulle novità, sugli episodi e sul cast. (Continua a leggere dopo la foto)
L’amica geniale 3: le due amiche Lila e Lenù tornano dal 6 febbraio 2022 su Rai1 con nuove e sorprendenti vicende. La serie si svilupperà in un totale di otto episodi in cui, questa volta, prevarranno molti aspetti politici. L’ambientazione è infatti negli anni 70 con i suoi movimenti studenteschi, lotte tra comunisti e fascisti ed emancipazione femminile. Quest’ultimo sarà un tema di gran interesse per Lenù, che la impegnerà nella stesura di uno dei primi romanzi femministi. Per lei sarà una strada difficile da percorrere in quanto la sua libertà intellettuale impiegherà del tempo per venire rispettata. La storia di questa nuova stagione continuerà a proporre temi di amori tossici, discorsi patriarcali e una rabbia soffocata da troppo tempo e pronta ad uscire incontrollata. Non mancherà inoltre il perenne sentimento “odi et amo” tra le due protagoniste.
L’amica geniale 3: novità sul regista ed anticipazioni annesse
Questa volta la regia subirà un cambiamento: Saverio Costanzo ha abbandonato la macchina da presa e ha lasciato l’incarico a Daniele Luchetti. Quest’ultimo ha speso delle parole a riguardo rispetto quelle che sono state le sue intenzioni con spiegazioni incluse: “Ci si può infilare in una serie già strutturata in diversi modi: io ho scelto di seguire i personaggi, per metterli in condizione di vivere le scene emozionalmente davanti alla macchina da presa. Ho vissuto in una famiglia dove le donne non avevano potuto studiare perché questo voleva dire prendere un autobus ed esporsi al rischio di attirare le attenzioni di uomini molesti.
Così, sono state costrette a restare a casa. Conosco dunque bene la rabbia di Lila, perché era la stessa di mia madre. Ma conosco bene anche l’ambiente di sinistra, perché è da lì che arriva la famiglia di mio padre. Ricordo che, nonostante l’impegno politico, mia nonna poteva partecipare alle discussioni solo dopo aver lavato i piatti. Questa eterna differenza di status tra uomo e donna l’ho sentita in prima persona”.
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