L’anno nuovo non porta assolutamente buone notizie. Dopo gli aumenti di luce e gas in bolletta, arriva anche il rincaro dei prezzi per i bene di prima necessità come pasta e pane. È giunto, infatti, un drammatico annuncio sui supermercati: l’aumento dei prezzi è impressionante. Fare la spesa adesso costerà di più agli italiani. (Continua dopo la foto…)
Supermercati, aumento impressionante dei prezzi
Il 2022 inizia con il piede sbagliato. Oltre ai rincari di luce e gas in bolletta stanno per arrivare anche l’aumento di beni di prima necessità come pane o pasta. Ad annunciarlo è Patrizio Podini, fondatore della catena di supermercati Md, in un’intervista rilasciata al “Mattino”. Il rincaro dei prezzi è dovuto sicuramente al boom dell’energia e delle materie prime, ma anche ai rincari di ferro e alluminio, oltre che all’esplosione dei costi dei noli dalla Cina. Gli aumenti sono ancora difficili da prevedere, ma è chiaro che fare la spesa adesso costerà di più agli italiani. (Continua dopo la foto…)
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Il drammatico annuncio
Nell’intervista rilasciata al “Mattino”, il fondatore della catena di supermercati Md spiega: “Noi aumenteremo un po’ i prezzi cercando di contenerli al massimo, ma speriamo di conquistare nuovi consumatori e che questi, quando confronteranno i nostri prezzi con quelli dei supermercati, ribadiranno la nostra competitività”. Podini poi decide di fare un esempio pratico: “Vuole un esempio? I pomodori rossi. I costi per un chilo o una scatola di pelati arriveranno ad agosto, quando ci saranno i primi confezionamenti, al 25% in più di oggi. La morale? Un chilo di pomodori in scatola costerà almeno il 30% in più. Ma già adesso l’olio di semi è aumentato del 50% e non sono neanche stati trasmessi tutti i prezzi al pubblico. Se la politica non troverà soluzioni intelligenti il rischio di trascinare questa incertezza nel 2023 rimarrà forte”.
Gli aumenti hanno colpito tutta la filiera agroalimentare. Gli agricoltori – come ha spiegato ieri la Coldiretti – sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Ma l’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi e il gasolio per le imbarcazione con oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante.
Davide Trombini, presidente di Fiesa Assopanificatori Confesercenti, ha parlato poi del prezzo del pane: “I prezzi all’ingrosso delle farine di grano tenero hanno chiuso l’anno (i mesi di novembre e dicembre) con incrementi superiori al 30%, quelli delle semole di grano duro con aumenti vicini al 90%”.