Il filosofo ha parlato in un’intervista a La Stampa della situazione politica attuale. Ha parlato del Governo Draghi, definendolo instabile e, soprattutto, inadatto. Inoltre ha parlato anche del “no” al referendum sulla cannabis.
Massimo Cacciari: “Questo sistema è morto”
“Questo sistema è morto”, ha detto l’ex sindaco di Venezia. Un giudizio molto severo quello di Massimo Cacciari sul Parlamento italiano. La politica italiana è disastrosa. Sono ormai palesi i segnali di nervosismo da parte del premier Mario Draghi. A buttare benzina sul fuoco, la conferenza stampa del presidente Giuliano Amato, il quale si è direttamente appellato al Parlamento per spronarlo a legiferare. Tutto ciò non ha fatto altro che mettere in luce una situazione che potrebbe ormai essere irrevocabile.
“E l’allargamento della forbice tra ceto politico e opinione pubblica può essere foriero di qualsiasi avventura“, ha affermato oggi Cacciari. “Non penso a sconquassi novecenteschi, ma a pesanti crisi economiche e sociali sì. Bisogna rivedere in fretta il ruolo dei partiti e la funzione del Parlamento“, ha aggiunto. Il Governo traballa: l’altro giorno nel corso dell’esame del dl Milleproroghe, il governo è andato sotto quattro volte e la maggioranza ha pericolosamente vacillato, cosa che ha fatto infuriare Mario Draghi. “Il governo è nato per fare le cose, è stato voluto dal presidente Mattarella con questo obiettivo“, è stato il duro monito del presidente del Consiglio, che si sarebbe addirittura detto pronto a farsi da parte. I partiti non vogliono che il Governo crolli quindi “finché la barba va”. Ma la barca così non va.
Cosa accadrà nel 2023 e il referendum sulla cannabis
L’anno prossimo sarà decisivo, secondo Massimo Cacciari. Gli italiani potranno finalmente tornare a votare. A suo dire, si tratterà di un anno decisivo, e questo deve essere compreso soprattutto dai partiti politici. “Le disuguaglianze si stanno moltiplicando in modo impressionante e anche Draghi comincia a fare poco. Se non c’è una reazione immediata a questo andazzo andiamo a sbattere“, ha spiegato l’ex sindaco di Venezia.
Quanto ai referendum, secondo Massimo Cacciari il “no” relativo alla proposta sulla cannabis è stato folle, perché il “proibizionismo” non fa che aumentare la criminalità. Per quanto riguarda l’eutanasia, invece, “bisogna affrontare la questione nei termini in cui la poneva il referendum: di fronte alla sofferenza, o, per dirla con Leopardi, al dolore acerbo del mio corpo, in una situazione in cui la vita è diventata un male, nessuno può ergersi a giudice entrando nell’anima di un altro. La persona ha perfettamente il diritto di togliersi la vita. Serve compassione. Unita a un altissimo silenzio“.