Dopo un periodo nero, i casi da Covid-19 in Italia sono diminuiti e la curva dei contagi è tornata a scendere. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, ha fatto la sua previsione per quanto riguarda il prossimo autunno. Cosa accadrà con il ritorno delle basse temperature? All’Adnkronos Salute l’infettivologo ha spiegato che sarebbe meglio abituarsi all’idea che già a partire dal mese di ottobre torneranno a esserci nuovi casi di Covid-19. Praticamente dovremo imparare a convivere con il virus. (Continua a leggere dopo la foto)
Matteo Bassetti fa una previsione sul Covid-19: cosa accadrà il prossimo autunno
Il direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha fatto una sua previsione sul Covid-19 per quanto riguarda il prossimo autunno. All’Adnkronos Salute l’infettivologo ha spiegato che sarebbe meglio abituarsi all’idea di dover convivere con il virus e che già a partire dal prossimo ottobre torneranno a esserci nuovi contagi: «Non ne saremo completamente fuori però un conto è avere una ‘ondina’, come speriamo tutti che sia, continuando sulla politica vaccinale, un conto è avere un’ondata». Poi ha tenuto a precisare che, il virus in questione, per coloro che hanno ricevuto il vaccino anti-Covid, sarà molto simile a un’influenza. Bassetti ha poi aggiunto che probabilmente ci sarà sempre una parte di popolazione che continuerà a scegliere di non vaccinarsi e per questo potrebbe finire in ospedale. (Continua a leggere dopo la foto)
Ci saranno nuove varianti?
Per quanto riguarda l’ipotesi di nuove varianti, come riportata da Il Giornale, secondo Matteo Bassetti la Omicron non dovrebbe essere così facilmente sostituita da una nuova variante per il fatto che è molto ben strutturata, in particolare dal punto di vista della contagiosità. Dunque, per il noto infettivologo il messaggio per la popolazione non deve essere: “Arriva la variante e moriremo tutti”. Per lui sarebbe più giusto dire che sì, potrebbe arrivare una nuova variante, ma fino a oggi nessuna di esse ha reso vani i vaccini esistenti.