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Sharon Verzeni, colpo di scena sul super testimone: “Ha ritrattato tutto”

Sharon Verzeni

C’è un’importante svolta nelle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, a fine luglio scorso. Gli inquirenti si sarebbero trovati ostacolati nella raccolta della testimonianza da parte di un “super testimone” che si sarebbe trovato sul balcone la notte del delitto. Cosa sta succedendo. (Continua a leggere dopo la foto…)

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Terno d'Isola

Omicidio di Sharon Verzeni: un caso complesso

Dopo ormai tre settimane dalla morte di Sharon Verzeni, il delitto rimane avvolto nel mistero. Il caso di omicidio della 33enne, avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi, è un enigma complesso sul quale ancora non c’è risoluzione. Gli inquirenti stanno mantenendo il massimo riserbo e non escludono nessuna pista, operando su diversi fronti.

Ora in caserma si incrociano i diversi indizi e le testimonianze raccolti attendendo che uno di loro faccia finalmente luce su quanto accaduto in via Castegnate. Ma non si tratta di un processo semplice e, anche nel caso di piste promettenti, gli inquirenti si sono trovati davanti ostacoli importanti. (Continua a leggere dopo la foto…)

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Sharon Verzeni, omicidio: i familiari

Familiari e testimoni in caserma

Nel frattempo, questa mattina, 21 agosto, è stata convocata in caserma Maria Rosa Sabadini, madre di Sergio Ruocco, fidanzato della vittima, per essere ascoltata come “persona informata sui fatti”. Ieri è stato il turno dei genitori della vittima, interrogati per sette ore, mentre lunedì 19 agosto sono stati ascoltati il fratello, la sorella e il cognato.

Non si esclude che nei prossimi giorni possa essere convocato nuovamente Sergio Ruocco per la terza volta. Tuttavia, gli inquirenti starebbero riponendo grandi aspettative sull’identificazione e sull’ascolto dei testimoni che quella sera si trovavano in prossimità della scena del delitto e ripresi dalle telecamere di videosorveglianza: operazione che, finora, non sembra aver portato a conclusioni risolutive. Nelle ultime ore si parla infatti di un testimone ritenuto “chiave” che si sarebbe mostrato reticente a collaborare ritrattando la sua versione iniziale.

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