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Edoardo Bove, cos’è la torsione di punta: la diagnosi dei medici

Edoardo Bove, cos’è la torsione di punta: la diagnosi dei medici – Per fortuna il peggio è alle spalle: Edoardo Bove è lucido e risponde alle domande dei medici, che già nella serata di domenica avevano escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiorespiratorio. Ma cos’è successo al calciatore della Fiorentina in prestito dalla Roma? Perché si è sentito male ieri? Il referto dell’ospedale parla di arresto cardiaco dovuto a torsione di punta. Si tratta di una forma di tachicardia ventricolare. (continua a leggere dopo le foto)

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Edoardo Bove, cos’è la torsione di punta: la diagnosi dei medici

La macchina dei soccorsi è stata impeccabile: il personale medico è accorso subito sul terreno di gioco del Franchi, dopo le urla e i gesti dei calciatori che si erano resi conto di quanto stesse accadendo. Da quel momento sono trascorsi quattro minuti, prima che l’ambulanza con sopra il ragazzo lasciasse lo stadio per trasportarlo d’urgenza all’Ospedale Careggi di Firenze, dove si trova tuttora. Il referto medico quando il centrocampista dell’Under 21 è arrivato al nosocomio riportava una prima diagnosi di arresto cardiaco dovuto a una torsione di punta. Quest’ultima è un’aritmia del muscolo cardiaco, più precisamente una tachicardia ventricolare che può trasformarsi in fibrillazione ventricolare in cui il cuore smette di battere, con le conseguenze che si possono immaginare. Solo la rapidità dei soccorsi ha potuto scongiurare il peggio.

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Edoardo Bove, cos’è la torsione di punta: come si riconosce

“Il quadro si presenta in genere, durante la crisi, con un tracciato che sembra torcersi, attorcigliarsi intorno alla linea isoelettrica”, ha spiegato a “Repubblica” Giulio Molon, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia Irccs Sacro Cuore di Negrar (Verona). La patologia può far seguito a diverse condizioni, anche se si presenta più spesso in soggetti con una particolare caratteristica elettrocardiografica, ovvero un allungamento del tratto QT. “Questo può essere a volte congenitamente lungo, in altri casi può risultare secondario ad assunzione di farmaci, o bassi livelli di magnesio, calcio o potassio. L’evoluzione della situazione è variabile. La torsione di punta può cessare spontaneamente o degenerare in fibrillazione ventricolare. Ovviamente se questo accade – si tratta dell’evenienza più pericolosa – si può avere una significativa compromissione della funzione cardiaca che se non trattata può risultare anche mortale”, ha chiarito Molon.

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