Il mistero dell’omicidio di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa brutalmente nell’ottobre del 2023 nel garage della sua palazzina in via del Ciclamino a Rimini, è ancora lontano dall’essere risolto. Al centro dell’inchiesta ci sono tre figure chiave: Louis Dassilva, unico indagato, la moglie Valeria Bartolucci e l’ex amante Manuela Bianchi, recentemente finita sotto indagine per favoreggiamento. Un intreccio di relazioni personali e bugie che ha trasformato il caso in un vero e proprio dramma giudiziario e mediatico. (Continua dopo le foto)
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Omicidio di Pierina Paganelli, un’indagine complessa tra silenzi e tensioni
Il quadro è reso ancora più complesso dalla totale assenza di testimoni e dalla mancanza di prove definitive. Nessuna telecamera, nessuna impronta chiara, nessuna arma del delitto. I sospetti ruotano attorno a un possibile movente personale e a un contesto di tensioni condominiali e relazioni extraconiugali. L’unico fatto certo è l’orario del delitto, avvenuto tra le 20:30 e le 22:00. I carabinieri continuano a passare al setaccio testimonianze, cellulari, tabulati e reperti. E mentre le accuse reciproche tra Dassilva e la Bianchi si moltiplicano, il vero responsabile della morte di Pierina Paganelli rimane nell’ombra. (Continua dopo le foto)
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Le ombre su Manuela Bianchi: indagata per favoreggiamento
Il ruolo di Manuela Bianchi diventa sempre più centrale. La donna, inizialmente sentita come testimone, è ora formalmente indagata per favoreggiamento personale. Secondo la Procura, alcune delle sue dichiarazioni sarebbero state contraddittorie o addirittura fuorvianti. In particolare, l’accusa ipotizza che possa aver aiutato Dassilva a coprire informazioni o a concordare versioni dei fatti. I messaggi vocali, ascoltati da Valeria e trasmessi al consulente Davide Barzan, rappresentano uno dei tasselli più delicati del puzzle investigativo. È proprio grazie a quei messaggi che Valeria ha scoperto il tradimento del marito Louis Dassilva.
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