
Il cielo è limpido, l’aria è ferma, e il mare riflette una calma irreale. Gli abitanti si svegliano con i gesti consueti: un caffè caldo, il rumore del rubinetto che scorre, le voci ovattate dei notiziari in sottofondo. Niente lascia presagire che qualcosa stia per cambiare. Poi, senza alcun preavviso, la terra si scuote con una forza primordiale. Le pareti vibrano, i mobili si spostano, le finestre esplodono in schegge. I cani abbaiano, i bambini urlano, gli adulti cercano riparo sotto tavoli, stipiti, qualunque cosa sembri offrire un rifugio. L’elettricità si interrompe, le linee telefoniche cadono. (Continua dopo la foto…)
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Nel silenzio spezzato solo dal fragore dei crolli e dalle urla, il mondo intero sembra fermarsi. Chi riesce a uscire all’aperto vede scene di caos: polvere, crepe nell’asfalto, facciate lesionate, persone che corrono verso le alture. Alcuni non aspettano le sirene: sentono, dentro, che il mare può trasformarsi in nemico. La paura è concreta, il tempo sembra liquefarsi, ogni secondo pesa come un’ora. (Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva…)