
Garlasco, la Procura accelera: “Ha un asso nella manica che può cambiare tutto” – Martedì prossimo, in Procura a Pavia, potrebbero ritrovarsi Andrea Sempio e Alberto Stasi, per la prima volta faccia a faccia. Entrambi saranno interrogati: Sempio è indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, mentre Stasi (condannato in via definitiva a 16 anni di carcere) sta terminando la sua pena in semilibertà. Nel frattempo, a Venezia, sarà ascoltato Marco Poggi, fratello della vittima e amico d’infanzia del nuovo indagato.

Interrogatori incrociati per stringere il cerchio
La strategia della Procura è chiara: incalzare Sempio. L’obiettivo è chiarire i rapporti tra Chiara e i protagonisti che, nel corso degli anni, sono stati tirati in ballo a Garlasco. Ma soprattutto, capire chi sia “Ignoto 2”, visto che l’accusa parla esplicitamente di omicidio in concorso. Stasi, ormai a fine pena, dovrebbe rispondere. Sempio, invece, potrebbe optare per il silenzio, aspettando la chiusura delle indagini per conoscere l’impianto completo dell’accusa.

La Procura insiste sulle bugie di Sempio
Secondo quanto riportato dall’AdnKronos, la Procura di Pavia punterebbe sulle bugie di Sempio. Gli inquirenti vogliono chiudere il caso, nonostante ci sia già un condannato definitivo. La riapertura dell’indagine, fortemente voluta dal procuratore Fabio Napoleone, è passata attraverso diversi ostacoli: in passato la posizione di Sempio era stata archiviata, ma oggi si torna a fare sul serio. Sempio, affiancato dai suoi avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati, ha la facoltà di non rispondere o di rendere dichiarazioni spontanee. Per ora, però, il fronte difensivo non si sbottona. «Non voglio anticipare nulla della strategia difensiva», ha dichiarato Lovati.

Caso di Garlasco: gli ultimi sviluppi
Le recenti perquisizioni, a caccia di appunti, dispositivi elettronici e dell’arma del delitto (che si cerca nel canale di Tromello) – non sembrano aver portato a scoperte decisive. I risultati informatici, scrive “Leggo”, richiederanno tempo: solo ieri è stato restituito il cellulare a Sempio. Quanto all’arma, servono analisi e comparazioni: si dovrà stabilire da quanto tempo è sul fondale, e se può avere un legame con le ferite riscontrate sul corpo di Chiara.
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