
Nessun riflettore, nessun ring. Solo una bicicletta e la strada del ritorno verso casa, dopo una lunga giornata di lavoro. In California, tra Hayward e il campus del Chabot College, si consumava una tragedia silenziosa che avrebbe presto scosso il cuore della comunità del wrestling indipendente. Era una sera come tante per un uomo che aveva trascorso gran parte della vita a regalare spettacolo e forza sul quadrato, ma che negli ultimi anni aveva scelto la semplicità e il lavoro da meccanico come quotidianità.

Chi lo conosceva bene lo descriveva come un uomo umile, dal fisico imponente e dall’animo gentile. Uno che non si era mai tirato indietro, né sul ring né nella vita, affrontando ogni caduta con grinta e determinazione. Un uomo che, a modo suo, aveva lasciato un segno nel wrestling indipendente americano, lontano dai riflettori della WWE ma ben presente nella memoria di chi quel mondo lo conosce davvero.
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