
Nel cuore del Palazzo di Giustizia di Pavia, l’avvocata Angela Taccia ha presentato un documento chiave nel caso Garlasco. Si tratta di una consulenza di parte, composta da ben ottanta pagine, che la Procura ha depositato, attribuendo l’impronta “33” al palmo destro di Andrea Sempio. Taccia ha sottolineato con fermezza che questo documento “non è una perizia, ma una consulenza della Procura quindi di parte“. Pertanto, il prossimo passo sarà quello di esaminare tutto con precisione e calma per decidere il da farsi.
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Le dichiarazione in diretta su Rai1
Durante un’intervista a “Storie Italiane” su Rai 1, Angela Taccia, al fianco di Eleonora Daniele, ha delineato una difesa articolata e dettagliata. Ha ribadito che “Andrea aveva già dichiarato a tutti, anche ai media, di aver frequentato ogni locale della casa della famiglia Poggi, tranne la camera matrimoniale dei genitori di Marco e Chiara“. Questo, secondo l’avvocata, ridimensiona significativamente l’importanza della traccia palmare rinvenuta. Riguardo a presunte confessioni, ha aggiunto: “A me non risultano proprio; risultano dai media e per i media suo papà era già morto un anno fa. Attenzione a quello che si sente: bisogna vedere gli atti e con calma e lucidità capire cosa c’è effettivamente e lavorarci sopra.“
IL retroscena delle Indagini
Angela Taccia ha anche chiarito alcuni episodi recentemente emersi nelle indagini. Ha spiegato che “la madre di Sempio era già stata male prima, con una crisi di panico, non quando ha sentito quel nome“. Ha aggiunto che, sebbene non fosse presente, tutti gli eventi sono stati registrati, smentendo le voci secondo cui la madre sarebbe svenuta dopo aver sentito il nome di Sempio. Inoltre, sul presunto svenimento di Sempio durante l’interrogatorio del 2008 relativo allo scontrino di Vigevano, Taccia ha chiarito: “Non ci risulta, e poi quello non è un alibi. Hanno chiesto uno scontrino e gliel’ha fornito.”
In un tono quasi ironico, Taccia ha raccontato che durante una recente perquisizione nella casa dei genitori di Sempio è stato ritrovato un altro scontrino, datato marzo 2020. Ha scherzato dicendo che, come suggerito dal collega Lovati, si dovrà verificare se in quel giorno sia avvenuto un altro omicidio, aggiungendo che “la famiglia Sempio conserva tutto.”
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