
In una sera di maggio, le strade di Benevento erano immerse in un silenzio insolito. Le luci dei lampioni proiettavano ombre lunghe sui marciapiedi, mentre le vetrine dei negozi riflettevano una quiete inusuale. I bar, solitamente animati da conversazioni e risate, avevano abbassato il volume della musica, e le televisioni trasmettevano immagini senza audio. La città sembrava trattenere il respiro, come se un velo di mestizia avesse avvolto ogni angolo. Le strade, che spesso risuonavano di clacson e motori, erano percorse da pochi passanti, i cui passi echeggiavano nell’aria ferma.
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In piazza Risorgimento, un grande striscione bianco con lettere nere campeggiava tra due alberi: “Più rispetto, meno rumore. Non festeggiate sul nostro dolore”. Era un messaggio chiaro, un invito al silenzio e alla riflessione, un segno tangibile di un dolore collettivo che aveva colpito la comunità. (Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva…)