
Una voce fuori campo, un nome sconosciuto e una confessione inquietante. Siamo ancora a Garlasco, dove un’ombra nuova si affaccia sul caso che ha sconvolto l’Italia. Ed è un’ipotesi che ha il sapore del sacrilego, del proibito, dell’indicibile. A rilanciarla è Chi l’ha visto?, che ha raccolto la testimonianza di un uomo latitante, secondo cui Chiara Poggi potrebbe essere stata uccisa non per gelosia o rabbia, ma per aver scoperto un segreto troppo grande da custodire.
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Il retroscena: i festini proibiti e il santuario sotto accusa
Il fulcro della nuova ipotesi ruota attorno al Santuario della Madonna della Bozzola, simbolo religioso di Garlasco e punto di riferimento spirituale per l’intera zona. Ma dietro la sua facciata sacra, si nasconderebbe – secondo quanto riferito dal testimone – uno scandalo a sfondo sessuale. La vittima, Chiara Poggi, avrebbe scoperto l’esistenza di presunti festini hot organizzati in ambienti legati al santuario. Una verità scomoda che, se portata alla luce, avrebbe travolto nomi importanti e figure religiose di primo piano. E proprio questa scoperta avrebbe segnato la sua condanna.
L’audio compromettente, il Vaticano e il carabiniere sotto copertura
Secondo il racconto, tutto sarebbe partito nel 2017, quando due cittadini romeni avrebbero cercato di estorcere 250mila euro a un esponente del Vaticano inviato in provincia di Pavia per indagare sulle voci che giungevano fino a Roma. Il ricatto sarebbe avvenuto nei locali della diocesi e, in una mossa degna di un film, tra gli interlocutori era presente anche un carabiniere travestito da prete. I due uomini hanno fatto ascoltare un audio a contenuto sessuale, minacciando di diffondere anche dei video scabrosi girati nella camera da letto del rettore del santuario, Don Gregorio Vitali.
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