
Una notte che i cittadini di Kiev non dimenticheranno facilmente. Esplosioni, blackout e la paura tornata improvvisamente tra le strade della capitale. L’attacco di droni che ha colpito la città ha generato danni estesi e interruzioni nei servizi essenziali, con particolare criticità sulla riva sinistra del fiume Dnipro. Le squadre di emergenza hanno immediatamente avviato le operazioni per contenere i danni e ripristinare l’elettricità, ma il bilancio emotivo resta alto.
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L’allerta dell’Amministrazione Militare
A confermare la portata dell’attacco è Tymur Tkachenko, responsabile dell’Amministrazione Militare di Kiev. In un messaggio su Telegram ha descritto una situazione in cui numerosi droni ostili hanno sorvolato la città da più direzioni, colpendo diversi quartieri. “Le esplosioni si sono sentite in vari punti della città”, ha affermato, sottolineando come la risposta della difesa aerea sia stata immediata ma non sufficiente a evitare del tutto i danni.
Tkachenko ha parlato di interruzioni elettriche d’emergenza in più zone della riva sinistra, dove le autorità stanno lavorando per limitare i disagi alla popolazione. Gli operatori del settore energetico, ha spiegato, sono intervenuti con tempestività per garantire una prima stabilizzazione.
Danni a edifici e infrastrutture civili
Il sindaco di Kiev, Vitalii Klitschko, ha tracciato un primo bilancio dei danni: diversi edifici residenziali e infrastrutture civili sono stati colpiti, in particolare nel quartiere Darnytskyi. Secondo quanto riportato, detriti si sono abbattuti su aree pubbliche, generando panico ma – fortunatamente – senza provocare nuove vittime a Kiev, almeno stando alle prime informazioni ufficiali.
L’eco dell’attacco si è sentita anche altrove: Odessa è stata nuovamente bersagliata, mentre esplosioni sono state udite nei pressi di Poltava. In queste aree, le operazioni di verifica e messa in sicurezza sono ancora in corso.
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