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Cancellazioni in Rai, quali programmi chiudono e cosa sta succedendo

Programmi Tv. La Rai si prepara a voltare pagina. In vista della stagione autunnale 2025-2026, la Tv di Stato ha avviato un’importante operazione di snellimento dei palinsesti, con tagli che coinvolgeranno soprattutto la terza serata e alcune fasce del daytime. Le cifre parlano chiaro: si parla di una razionalizzazione da 25 milioni di euro. Ma quali sono i programmi che non torneranno? Tra addii confermati e volti noti in bilico, ecco il quadro aggiornato della situazione, tra decisioni strategiche e qualche malumore interno.

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La Rai taglia: una stagione all’insegna del risparmio

L’autunno porterà con sé una profonda revisione dei palinsesti Rai, a partire dalla terza serata, che sarà la fascia più colpita. Secondo quanto riportato da DavideMaggio.it, la Tv pubblica avrebbe definito un piano da 25 milioni di euro di tagli, mirato a razionalizzare i costi e ridistribuire le risorse su nuovi progetti. Una decisione che arriva in un momento di riorganizzazione più ampia, nonostante le rassicurazioni del direttore dell’intrattenimento Day Time, Angelo Mellone, che a Tv Talk aveva dichiarato: “In Rai abbiamo i nostri, nel daytime adesso abbiamo tendenzialmente confermato tutto l’impianto.” Tuttavia, la lista delle trasmissioni escluse dai prossimi palinsesti sembra raccontare un’altra storia, con numerosi titoli che non faranno più parte della programmazione 2025-2026.

“Sabato in Diretta” cancellato: lo sfogo di Emma D’Aquino

A guidare la lista delle trasmissioni già ufficialmente cancellate c’è Sabato in Diretta, il programma condotto da Emma D’Aquino. A confermare la chiusura è stata la stessa giornalista, che ha salutato il pubblico con un messaggio dai toni affettuosi ma dal retrogusto amaro: “Porterò sempre con me questa bella esperienza. Ringrazio in particolare voi, tutti i telespettatori, che ci avete sempre seguito con affetto. Questo era un nuovo programma e com’era normale che fosse aveva bisogno di tempo per crescere, e infatti nei mesi è cresciuto e questo ci tengo molto a sottolinearlo.”

Parole che evidenziano una delusione per una chiusura prematura, arrivata nonostante un percorso in crescita. Il taglio, in questo caso, appare come una scelta strategica più che editoriale, coerente con la volontà di concentrare le risorse su progetti con ritorni immediati in termini di ascolti.

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