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Bimba e donna trovate morte, scoperta choc dai residenti: “Cosa succede di notte nel parco”

Bimba e donna trovate morte, scoperta choc dai residenti: “Cosa succede di notte nel parco” – Era l’ora di cena e a Monteverde la vita scorreva lenta, fatta di passeggiate al tramonto e chiacchiere leggere ai tavolini dei bar, quando un brusio inaspettato ha percorso le strade: nella vicina Villa Doria Pamphilj erano stati rinvenuti due corpi, uno dei quali apparterrebbe a una neonata. All’inizio la notizia è sembrata l’ennesima voce di quartiere, eppure bastava un rapido sguardo alle notifiche su smartphone per capire che l’allarme era reale. I primi a collegarsi alle edizioni online dei quotidiani hanno letto la descrizione di una scoperta macabra e inspiegabile, maturata fra viali che di solito riecheggiano di risate di bambini e falcate di runner.

Bimba e donna trovate morte, scoperta choc dai residenti: “Cosa succede di notte nel parco”

Piazza Ottavilla, cuore pulsante della movida del rione, si è trasformata in un «telegiornale a cielo aperto». Irene, proprietaria del bar “Kilometro Zero”, ammette di non aver mai avvertito un clima simile: «Siamo tutti sotto shock», confessa al «Messaggero», fissando lo schermo del suo cellulare che aggiorna in tempo reale le breaking news. Nel dehor, Vassili, origini greche, racconta di esser passato poche ore prima da uno degli accessi del parco: «Ho visto diverse pattuglie di polizia, ma non avrei mai immaginato un simile epilogo. La villa, almeno di giorno, è un santuario di tranquillità». Nel giro di pochi minuti, ogni conversazione ruota attorno a un’unica, angosciante domanda: com’è possibile che due cadaveri restino invisibili in un parco così frequentato?

Le prime ipotesi: corpi portati di notte?

La notizia più tremenda – una donna adulta trovata in un sacco nero a pochi metri dalla salma di una neonata – alimenta la fervida immaginazione dei residenti. «Ci sono telecamere a tutti i cancelli, qualcosa avranno ripreso», afferma una ragazza con la voce incrinata dall’ansia. L’idea che qualcuno possa aver trasportato i corpi a tarda sera, oltre l’orario di chiusura, prende corpo di minuto in minuto. Walter, titolare di un salone di bellezza, offre un frammento di verità locale: «Di giorno Villa Pamphilj è un’oasi di verde, di notte cambia pelle: cancelli scavalcati, ragazzi in cerca di avventure e qualche traffico sospetto. Io non ci metto piede dopo il tramonto». Le sue parole non suonano come un’accusa, ma come il riflesso di una percezione diffusa: tra le fronde del parco, forse, si muove una città parallela che il resto di Roma preferisce ignorare.

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