
“Perché lo ha fatto”: Villa Pamphili, quale sarebbe il motivo dietro l’atroce gesto di Kaufmann – Una madre e una bambina uccise in circostanze agghiaccianti. Due vite spezzate nella quiete apparente di Villa Pamphili, a Roma, mentre intorno tutto continuava a scorrere come se nulla fosse. I loro corpi sono stati trovati il 7 giugno scorso, in uno degli angoli più appartati del parco. Da quel momento è partita un’indagine complessa e inquietante, che ha portato a una sola, sconvolgente verità: la fuga disperata di un uomo, il fallimento di un sogno e il peso intollerabile di due presenze diventate “ingombranti”. Dietro quella tragedia, c’è la storia oscura di un uomo che si faceva chiamare Rexal Ford, ma il suo vero nome era un altro. E anche la sua identità era una bugia.

Il vero volto di Rexal Ford: Charles Francis Kaufmann
Charles Francis Kaufmann, produttore americano con un passato pieno di pseudonimi e promesse non mantenute, è oggi indagato per duplice omicidio aggravato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe ucciso la sua compagna, la ventottenne russa Anastasia Trofimova, e la loro bambina, in un impeto di rabbia, frustrazione e senso di fallimento. Anastasia si faceva chiamare Stella, forse per reinventarsi, per nascondersi, o per proteggersi. La figlia era nata con un parto in casa e non era mai stata registrata: ufficialmente non esisteva. Non un documento, non un’identità, non una tutela. Per il mondo, quella bambina non c’era mai stata. Kaufmann, che aveva vissuto in Malta con la donna, si era ritrovato improvvisamente senza fondi, bloccato in una spirale discendente: nessun permesso di soggiorno per Anastasia, nessun documento per la figlia, nessuna possibilità di volare verso una nuova vita in Grecia, a Skiathos, dove sperava di trovare nuove opportunità.

Dalla fuga in barca a Roma: un viaggio senza via d’uscita
La coppia e la bambina sono riuscite ad arrivare in Italia via mare, su una barca noleggiata in nero da Malta. Lo sbarco a Pozzallo, poi un treno per Roma, e infine l’accampamento di fortuna a Villa Pamphili, in attesa di trovare una via d’uscita. Ma i sogni si sono infranti contro la dura realtà. Kaufmann non aveva ricevuto nuovi finanziamenti, nonostante avesse cercato di ottenere fondi per i suoi progetti cinematografici. In particolare, il film “Stelle della notte”, per cui il Ministero della Cultura italiana aveva approvato un tax credit da oltre 800mila euro, ma mai erogato. Lo stesso accadde con un secondo progetto, “Food Fight”, che nessuna casa di produzione romana aveva accettato di sostenere.
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