
Nelle ultime ore, alcuni cittadini hanno avvertito lievi vibrazioni nel cuore della notte, svegliandosi con una sensazione inquieta che per molti è ormai familiare. La causa è legata a un nuovo sciame sismico che si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì, proprio in una delle aree più sorvegliate e temute d’Italia. Tre scosse, tutte concentrate in poche ore, e una zona che, per la sua storia e la sua conformazione geologica, fa sempre scattare l’allerta. Ma cosa sta succedendo esattamente?
Leggi anche: Maltempo, grandine devastante in Italia: chicchi grandi come arance
Leggi anche: Urla e panico in mare, incendio divora la barca: uomo a bordo, cosa è successo

Tre terremoti sul Vesuvio: orari e magnitudo
Secondo quanto rilevato dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, tre scosse di terremoto sono state registrate tra le 3:51 e le 6:07 del mattino di oggi, venerdì 27 giugno 2025, tutte con ipocentro estremamente superficiale, a meno di un chilometro di profondità.
• La prima scossa è stata registrata alle 3:51, con una magnitudo stimata di 1.5 e una profondità inferiore a 1 km.
• La seconda è arrivata sette minuti dopo, alle 3:58, con magnitudo 1.3.
• La terza e ultima scossa è stata registrata alle 6:07, con una magnitudo di 1.0 e una profondità di circa un chilometro.
Si tratta di scosse deboli, non avvertite dalla popolazione nella maggior parte dei casi, ma che, per il luogo in cui sono avvenute, assumono una rilevanza particolare dal punto di vista scientifico e mediatico.
Nessun legame con i Campi Flegrei, parla l’Ingv
L’evento ha immediatamente acceso i riflettori anche sui Campi Flegrei, area vulcanica in fermento da mesi e soggetta a uno stato di allerta gialla per il bradisismo. Ma l’Ingv ha subito chiarito: non esiste alcun collegamento tra i due fenomeni.
A spiegarlo a Fanpage.it è Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingv ed ex direttrice dell’Osservatorio Vesuviano: “Al Vesuvio non è in corso alcuna attività generata da una dinamica vulcanica. Si osserva invece una pluriennale subsidenza dell’area craterica cui è associata una sismicità superficiale”.
In pratica, i terremoti avvenuti nella notte non sarebbero segnali di risveglio del vulcano, bensì effetti del lento abbassamento del cratere, un fenomeno noto da tempo agli esperti.
Il cratere del Vesuvio sta lentamente sprofondando
Sempre secondo Bianco, il cratere del Vesuvio sta scendendo di circa 6 millimetri all’anno, un processo che va avanti da decenni, precisamente dalla fine dell’ultima eruzione del 1944. Un cambiamento quasi impercettibile a occhio nudo, ma che provoca tensioni nella crosta terrestre e può generare scosse superficiali come quelle registrate oggi.
I bollettini dell’Osservatorio Vesuviano confermano che non si tratta di una novità, e che questa dinamica è monitorata costantemente. Dunque, nessun campanello d’allarme imminente, ma comunque un dato da tenere sotto stretta osservazione.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva