
Nel cuore dello Studio Ovale si è tenuto un evento diplomatico di portata epocale: la firma dell’accordo di pace tra Congo e Ruanda. Un momento carico di significato simbolico e politico, volto a porre fine a decenni di tensioni e conflitti che hanno insanguinato la regione africana. Le delegazioni si sono incontrate sotto l’egida della Casa Bianca, con il mondo intero incollato agli schermi per assistere a quello che sembrava un raro spiraglio di speranza per l’Africa Centrale.
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La frase di Trump che interrompe il protocollo
Proprio nel momento più solenne dell’evento, l’attenzione si è spostata inaspettatamente su Donald Trump. Con il suo solito stile diretto e imprevedibile, l’ex Presidente degli Stati Uniti ha pronunciato una frase che ha immediatamente fatto il giro del mondo. Rivolgendosi alla giornalista congolese Hariana Veras, presente tra il pubblico e le troupe internazionali, ha dichiarato:
“Lei è bellissima. Non dovrei dirlo, potrebbe finire la mia carriera politica. Ma lei è bellissima.” Un commento che ha colto tutti di sorpresa, rompendo la rigidità del protocollo e scatenando un’ondata di reazioni contrastanti.
Il ruolo di Karoline Leavitt e la frase amplificata
Trump non si è fermato lì. Poco dopo, ha coinvolto anche Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, dichiarando:
“Karoline Leavitt mi aveva detto ‘è bellissima’… Ed è vero, è bellissima dentro e fuori.”
Un’aggiunta che ha tentato di stemperare il tono potenzialmente inopportuno del primo commento, ma che ha finito per amplificare ulteriormente l’effetto mediatico della sua uscita. Le parole “dentro e fuori” sembrano voler conferire al complimento un significato più profondo, ma il confine tra apprezzamento personale e invadenza pubblica resta sottile, soprattutto in un contesto di alta diplomazia.
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