
Il caldo intenso di un pomeriggio estivo avvolge la campagna pugliese. Al di là dei sentieri battuti e delle strade sterrate, il frinire delle cicale e l’afa pesante dominano l’atmosfera. In questa cornice silenziosa si muove una figura solitaria: una giovane avanza con passo deciso, allontanandosi dalle zone turistiche affollate e dai vivaci suoni della festa che si tengono nei villaggi. L’apparente tranquillità di quel momento si scontra però con uno scenario sempre più inquietante. Nessuno sembra notare la sua partenza, né comprendere il motivo di quel gesto. La ragazza non pare esitante, ma agisce con una determinazione che trasmette inquietudine.

Il percorso che segue è quasi deserto: una strada secondaria parallela alla statale, i resti di un lido militare abbandonato e un’ombra che si allunga lentamente mentre il sole cala. Indossa ciabatte, pantaloni scuri, una semplice maglietta bianca e porta con sé uno zainetto celeste. Tiene la testa leggermente inclinata, forse intenta in una telefonata. Dopo pochi istanti, accelera senza correre mai realmente, come se sapesse esattamente dove dirigersi o volesse soltanto lasciare tutto alle spalle senza attirare attenzione.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva