Chi è la ragazza ucraina scomparsa da Carovigno
Solo successivamente viene resa nota la sua identità: si tratta di Mariia Buhaiova, una 18enne ucraina di Kiev, giunta in Italia per un tirocinio turistico. La giovane lavorava presso il Meditur Village di Carovigno, in provincia di Brindisi, come cameriera. Le ultime immagini disponibili agli inquirenti la mostrano proprio mentre si allontana dalla struttura. Dopo quel momento, di Mariia non si hanno più notizie, facendo scattare così l’allarme.
Il soggiorno pugliese era parte di uno stage coordinato da Agorà Academy, ente di formazione con sede a Bratislava che promuove programmi per studenti dell’Est Europa. Era arrivata in gruppo, insieme ad altri dieci ragazzi, per un’esperienza lavorativa estiva che garantiva vitto, alloggio e una retribuzione di 800 euro al mese. Tuttavia, qualcosa sembra aver turbato profondamente la ragazza, tanto da spingerla a lasciare il villaggio in circostanze ancora poco chiare.

Le indagini e le ricerche
L’attivazione delle forze dell’ordine è stata immediata. I carabinieri di Carovigno, guidati dal tenente colonnello Marco Ancora, insieme a vigili del fuoco, protezione civile e unità cinofile, hanno dato inizio a una vasta operazione di ricerca. L’utilizzo di elicotteri, droni e squadre a piedi ha permesso di setacciare aree estese, tra cui la linea ferroviaria, fitti canneteti, masserie abbandonate e sentieri della macchia mediterranea. Il consorzio responsabile della gestione del villaggio ha inoltre messo a disposizione gommoni per le perlustrazioni lungo la costa e fornito i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.
Nonostante l’impegno e la capillare organizzazione delle ricerche, nessuna traccia di Mariia è stata rinvenuta fino ad ora. La ragazza ha lasciato nella stanza il passaporto e circa 150 euro in contanti. Prima di scomparire, ha eseguito un bonifico di 750 euro al fratello minore, che vive in Ucraina e ha 15 anni. Questi gesti hanno indirizzato gli inquirenti verso l’ipotesi di un allontanamento organizzato, anche se le ragioni restano oscure. Nemmeno la compagna di stanza, Valeria, è riuscita a fornire spiegazioni convincenti sul comportamento della giovane prima della scomparsa.

Ipotesi sul caso e testimonianze
Le indagini stanno vagliando soprattutto la pista di un allontanamento volontario, possibilmente motivato da una delusione lavorativa. Secondo alcune testimonianze, Mariia e altri stagisti erano stati informati della conclusione anticipata dello stage, una notizia che potrebbe aver avuto un impatto significativo sul suo stato d’animo. Dai racconti dei colleghi emerge che la ragazza era molto riservata e che aveva difficoltà a condividere le proprie emozioni, rendendo difficile cogliere segnali di disagio.
La compagna di stanza, Valeria, riferisce: «Credo avesse problemi familiari. Parlava poco. Ma non mi ha detto nulla prima di andare via». Gli investigatori hanno avviato un colloquio in videochiamata con i genitori di Mariia, i quali sono in viaggio verso l’Italia per seguire da vicino le operazioni. In un primo momento, la famiglia aveva ipotizzato una fuga temporanea, ma col passare delle ore cresce la preoccupazione per la mancanza di qualsiasi segnale da parte della giovane.
Diversi dettagli sono stati presi in considerazione dagli inquirenti, tra cui le comunicazioni telefoniche e i movimenti bancari antecedenti la scomparsa. Si stanno analizzando i dispositivi elettronici e i tabulati delle celle telefoniche nella zona, nella speranza di individuare elementi utili al ritrovamento. La collaborazione con le autorità ucraine è stata richiesta per approfondire il contesto familiare e sociale della ragazza.