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Garlasco, è scontro tra gli avvocati di Stasi e Sempio

News TV. Il caso Garlasco torna al centro del dibattito televisivo durante la puntata di Zona Bianca del 13 agosto 2025, condotta da Giuseppe Brindisi su Rete 4. L’attenzione si è focalizzata sulle ultime analisi relative al DNA di Ignoto 3, risultato essere stato contaminato da un altro cadavere presente nella stessa sala autoptica, sollevando interrogativi sulle modalità di svolgimento delle indagini e sulla sicurezza delle procedure forensi.

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La rivelazione della contaminazione

A rompere il ghiaccio è stata la psicologa e criminologa Anna Maria Casale, sottolineando come la contaminazione della garza su cui era presente il DNA di Ignoto 3 rappresenti “l’ennesima volta” che si rilevano anomalie di questo tipo. Casale ha criticato chi, di fronte alla notizia, ha reagito come se esistessero due fazioni opposte, “pro Sempio” e “pro Stasi”.
Al suo fianco si è espresso l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, che ha confermato la sua tesi storica: quella di una contaminazione inevitabile in un ambiente come una sala autoptica. Ha ricordato che, oltre al DNA ignoto, sulla garza era stato rilevato anche quello di un medico presente durante l’autopsia.

L’autopsia e il dibattito sulla “normalità” della contaminazione

Lovati ha spiegato che lo scopo dell’autopsia non è cercare il DNA, ma stabilire la causa del decesso, attraverso l’analisi diretta degli organi. Alla domanda di Brindisi se una contaminazione del genere fosse normale, l’avvocato ha risposto senza esitazioni: “Normalissimo! Sa quanti cadaveri passano in una sala autoptica in una giornata?”.
Una visione opposta è stata espressa da Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi, che ha ricordato la memoria di Chiara Poggi e ammonito: “Se diciamo che questa roba è normale, non diciamo la verità ai cittadini. Le autopsie devono essere fatte nei modi giusti”.

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