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Conflitto in Ucraina, Crosetto è sicuro: “Ecco cosa succederà”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha illustrato in una recente intervista a La Repubblica la posizione dell’Italia dopo il vertice di Washington, soffermandosi sull’importanza dell’articolo 5 della Nato come strumento di sicurezza più efficace rispetto all’invio di truppe da parte dei cosiddetti “Volenterosi”.

«La politica ha il dovere di non essere scettica» afferma Crosetto. «Deve insistere ed essere ottimista sulla possibilità di cambiare le cose. Deve credere che la pace sia raggiungibile nel più breve tempo possibile». Il ministro valuta positivamente il summit: «Anche agli americani è sempre più chiara la realtà sul campo» e sottolinea che «gli europei si sono coordinati, hanno costruito una linea comune e deciso di percorrerla tutti assieme».

Donbass come punto di crisi nel conflitto

Affrontando i dettagli del conflitto, Crosetto spiega: «I russi hanno un elefante dentro al salotto», ricorda. «Putin ha fatto cambiare la Costituzione per annettere quattro province ucraine, pur non controllandone alcune porzioni. Ora ha capito che non può conquistare tutto il Donbass. È la regione più fortificata. Se volesse ottenerla con la guerra, ci vorrebbero anni di sforzi militari, produzione e sacrifici umani pazzeschi».

Prosegue Crosetto sulla proposta russa: «Rinuncio a Zaphorizhzhia e Kherson, ma datemi il Donbass». Una richiesta che Kiev definisce inaccettabile. «Penso sarebbe impossibile per l’Ucraina» sottolinea il ministro. «Quella linea del fronte è la loro Maginot, la prima difesa del Paese dall’attacco russo. Cedere significherebbe sacrificare la difesa futura».

Nonostante lo stallo, Crosetto evidenzia possibili aperture diplomatiche: «Non a caso Lavrov dice: “Non è questione di territori”. Questo ci fa sperare», osserva.

Nato e Articolo 5: la difesa come deterrente

La premier Giorgia Meloni ha proposto un meccanismo simile all’articolo 5 Nato per rafforzare la sicurezza ucraina. Crosetto ne difende il principio: «È un impegno che si assumerebbero le nazioni. L’idea è che possa essere la Nato, come alleanza difensiva, ad assicurare a un Paese esterno come l’Ucraina la sua protezione».

Il ministro aggiunge: «Con la Nato si garantirebbe una deterrenza superiore». E ribadisce il concetto: «La pace si basa quasi sempre sulla deterrenza: non ti attacco perché non vincerei».

Rispondendo alle ipotesi di una reazione negativa da parte di Mosca, Crosetto precisa: «L’Ucraina non entrerebbe formalmente nella Nato. L’Alleanza interverrebbe solo per difendere da un’aggressione. Per la Russia ci sarebbero anche vantaggi: eliminare le sanzioni, riaprire rapporti economici, recuperare un ruolo politico e guadagnare tempo. Nei loro calcoli questa doveva essere una guerra lampo».

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