
L’entusiasmo tra gli spalti del Cincinnati Open si è presto trasformato in apprensione quando il numero uno al mondo ha iniziato a perdere colpi. Le immagini mostravano Jannik Sinner sempre più in difficoltà, mentre cercava di concentrarsi a bordo campo per recuperare le forze. Purtroppo, il campione ha dovuto prendere atto che qualcosa di più grande di lui si era messo di mezzo, minando settimane di preparazione meticolosa.
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Sinner in difficoltà a Cincinnati: ritiro in finale agli US Open
Da quelle prime défaillances, Sinner è apparso confuso, forse non comprendendo nemmeno lui la causa del malessere, e l’ansia si è rapidamente propagata tra fan e addetti ai lavori, pronti a valutare ogni possibile spiegazione. Le ipotesi si sono moltiplicate: dall’intossicazione alimentare – magari proprio la torta di compleanno consumata poco prima – a un malore dovuto al caldo afoso. Solo dopo approfonditi controlli medici è stato possibile fare luce sulle cause del ritiro che rischiava di compromettere il ranking del tennista.

Il ritiro misterioso: tra ipotesi e realtà
La finale di Cincinnati, attesa come un confronto epico tra campioni, ha preso una piega inaspettata. Sinner, reduce da prestazioni dominate senza perdere un set, ha annunciato al suo team di non poter proseguire, lasciando il campo nelle mani di Carlos Alcaraz. La scena ha lasciato tifosi e media increduli: in pochi minuti l’attenzione si è concentrata sul malore, alimentando speculazioni che spaziavano dall’intossicazione alimentare a problemi legati al caldo intenso. “Le condizioni erano difficili, ma nessuno avrebbe immaginato un ritiro così precoce”, ha riportato la stampa americana, sottolineando il silenzio carico di tensione tra gli spalti.
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