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Terremoti ai Campi Flegrei, il temibile annuncio del vulcanologo: cosa sta succedendo davvero

Terremoti ai Campi Flegrei, il temibile annuncio del vulcanologo: cosa sta succedendo davvero – Il nuovo sciame sismico che ha interessato i Campi Flegrei, con una scossa di magnitudo 4.0, ha riacceso la preoccupazione tra i residenti. A “Fanpage” il vulcanologo Giuseppe De Natale, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha spiegato che il fenomeno non rappresenta un cambiamento improvviso, ma rientra nella dinamica già in corso da anni.

Terremoti ai Campi Flegrei, il temibile annuncio del vulcanologo: cosa sta succedendo davvero

Secondo l’esperto, l’attività sismica è legata al progressivo aumento della pressione nel sottosuolo, che provoca sia il sollevamento del terreno che la frequente comparsa di scosse. Dal 2006 ad oggi il suolo si è sollevato di oltre un metro e mezzo e continua a crescere, un chiaro segnale di pressione interna in aumento. Oggi i livelli raggiunti dalle rocce, tra 0 e 4 chilometri di profondità, sarebbero addirittura superiori a quelli registrati nei secoli successivi all’eruzione del 1538.

Un fenomeno in costante progressione

De Natale sottolinea che la dinamica non è cambiata rispetto alle analisi degli ultimi mesi, ma la progressione è evidente. Il sollevamento aumenta continuamente e con esso la sismicità, sia in termini di frequenza che di magnitudo. Nel solo 2025 si sono già registrati due eventi di magnitudo 4.6, che rappresentano i più forti degli ultimi 450 anni, proprio dall’epoca dell’eruzione cinquecentesca. Per questo motivo, la situazione non può essere definita stazionaria: tutti i parametri osservati dagli scienziati indicano un incremento costante. «La dinamica in atto non è cambiata, ma i fenomeni sono in progressione: il sollevamento aumenta sempre, la sismicità aumenta, mediamente, sia in frequenza che in magnitudo massima (nel 2025 si sono verificati due eventi di magnitudo 4.6, che fino ad oggi è la massima sperimentata da oltre 450 anni: ossia dal periodo dell’eruzione del 1538). Quindi, la situazione non è affatto stazionaria, ma tutti i parametri sono costantemente in aumento», le sue parole.

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