
Con la morte di Giorgio Armani, il mondo della moda perde uno dei suoi pilastri più importanti. Lo stilista, alla guida della Giorgio Armani Spa fin dal 1975, ha costruito un impero riconosciuto a livello internazionale. La sua scomparsa apre interrogativi profondi sul futuro del marchio: chi prenderà le redini di un’azienda che da quasi cinquant’anni è sinonimo di eleganza e made in Italy?
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Un impero nato nel 1975
Era il 1975 quando Giorgio Armani, insieme al socio e compagno Sergio Galeotti, fondò la Giorgio Armani Spa. Con il suo stile inconfondibile e una visione innovativa, ha trasformato la moda italiana in un linguaggio universale, rendendo il marchio un punto di riferimento globale. Nonostante le difficoltà, dalle crisi economiche ai cambiamenti del settore, Armani ha sempre mantenuto saldo il timone della sua azienda, guidandola verso una crescita costante e una reputazione senza pari.

Un addio nel pieno dell’attività
Lo stilista non ha mai smesso di lavorare, neppure quando i problemi di salute lo costrinsero, per la prima volta nella sua carriera, a saltare una sfilata. Anche a distanza, continuava a supervisionare ogni dettaglio, con la promessa di tornare in passerella a settembre. Una promessa che non potrà mantenere: la sua morte è arrivata proprio mentre erano in corso i preparativi per i prossimi eventi. Un vuoto enorme non solo per il mondo della moda, ma soprattutto per la sua azienda, chiamata ora a una difficile transizione.
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