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Iryna uccisa in metro, il killer rompe il silenzio: parole agghiaccianti

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio della rifugiata ucraina Iryna Zarutska, accoltellata a morte lo scorso 22 agosto a bordo di un treno a Charlotte, in Carolina del Nord. L’aggressore, Decarlos Brown Jr., ha confessato il gesto ai familiari. «Era arrivato a un punto di follia totale», ha spiegato la sorella Tracey Brown, che in un’intervista al New York Post ha descritto il fratello come uno schizofrenico paranoico, lasciato senza cure adeguate e ormai fuori controllo.

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Le agghiaccianti parole di Brown: perché avrebbe ucciso Iryna

Secondo quanto emerso, poco dopo l’omicidio Brown avrebbe pronunciato frasi sconcertanti: «L’ho uccisa, è bianca». In seguito, durante una conversazione con la sorella nel carcere di Charlotte, il 30enne avrebbe ribadito le sue convinzioni deliranti: «Quella sostanza nel mio corpo mi ha costretto a farlo». Un audio, diffuso dal Daily Mail, mostra Brown mentre sostiene di non conoscere Iryna e di non averle mai parlato. «Mi stava leggendo nel pensiero», ha dichiarato, attribuendo il gesto a un complotto governativo che da tempo crede di subire.

Il racconto della sorella

Tracey Brown ha raccontato di aver incontrato più volte il fratello dopo l’arresto per capire le ragioni di quell’atto atroce. Decarlos avrebbe confidato di credere che la madre e la sorella fossero vittime di un disegno ordito per colpire lui.

Una spirale paranoica che si sarebbe aggravata dopo la scarcerazione nel 2022, al termine di una condanna a cinque anni per rapina a mano armata. «Non sembrava più lui, diventava aggressivo e non riusciva a mantenere un lavoro», ha ricordato la sorella, descrivendo un declino rapido e drammatico.

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