
“Bomba sanitaria” in arrivo: virus, casi in forte aumento. Cosa rischiamo – Dopo un’estate che aveva fatto sperare in una tregua, il Covid-19 è tornato a preoccupare. Settembre ha riportato in primo piano il virus, con un aumento costante dei casi e la prospettiva di una sovrapposizione con l’influenza stagionale. Gli esperti parlano già di una “fiammata” che potrebbe trasformarsi in una nuova ondata autunnale, proprio mentre milioni di studenti sono rientrati in classe. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, riportati da La Stampa, tra il 4 e il 10 settembre l’incidenza è passata da 3 a 5 casi ogni 100mila abitanti. A pagare il prezzo più alto restano gli anziani, in particolare gli over 80 e 90.

“Bomba sanitaria” in arrivo: virus, casi in forte aumento
Al momento la pressione sugli ospedali non è allarmante: 802 ricoveri in area medica (1,3%) e 29 in terapia intensiva (0,3%). Il quadro cambia se si guarda agli studi dei medici di base. «Quattro pazienti su cinque con sintomi influenzali risultano positivi al Covid», ha avvertito Silvestro Scotti, segretario della Fimmg. Con la riapertura delle scuole e l’arrivo dell’autunno, i rischi aumentano. «Siamo già davanti a un’epidemia significativa ma temiamo che i casi possano crescere in modo impattante tra fine settembre e inizio ottobre», ha spiegato Scotti a La Stampa. La preoccupazione riguarda non solo il numero crescente dei contagi, ma anche la possibilità di una doppia infezione Covid-influenza, già osservata in Australia. Una combinazione che potrebbe mettere sotto pressione il sistema sanitario.

La nuova variante: quali rischi corriamo
A tranquillizzare, almeno in parte, è il fatto che la variante oggi dominante, battezzata Stratus, sembra meno aggressiva rispetto alle precedenti. «Il Covid ormai è endemico, resterà con noi a lungo», chiarisce Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio. Tuttavia, anche questa variante continua a sfuggire in parte all’immunità acquisita con infezioni precedenti e cicli vaccinali, il che spiega la facilità con cui si registrano nuove positività. Ogni settimana, in Italia, si registrano ancora una decina di decessi, soprattutto tra le persone fragili e gli anziani. Numeri bassi rispetto al periodo pandemico, ma sufficienti a mantenere alta l’attenzione.
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