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Garlasco, l’audio del latitante Savu prima dell’arresto: cosa manda in onda Giletti

News tv. Garlasco, l’audio del latitante Savu prima dell’arresto: cosa manda in onda Giletti – Sono trascorsi quasi vent’anni, eppure il delitto di Garlasco continua a generare domande, sospetti e nuove piste investigative. Nonostante una condanna definitiva per Alberto Stasi, l’opinione pubblica e una parte degli inquirenti non hanno mai smesso di chiedersi se tutto fosse davvero stato chiarito. L’ultima puntata di Lo Stato delle Cose, condotto da Massimo Giletti su Rai3, ha riacceso i riflettori su un filone rimasto a lungo marginale: il presunto legame tra Chiara Poggi e il Santuario della Madonna della Bozzola, un luogo di culto che negli anni è stato già travolto da scandali e inchieste di natura sessuale.

Garlasco, l’audio del latitante Savu prima dell’arresto: cosa manda in onda Giletti

A riportare in superficie questa pista è stato Flavius Alexa Savu, cittadino romeno dal passato tormentato, arrestato di recente in Svizzera dopo un periodo da latitante. Savu non è nuovo alle cronache: nel 2014 venne condannato per aver ricattato con video a sfondo sessuale l’allora rettore del santuario, don Gregorio Vitali. Secondo quanto riferito da lui stesso, Chiara Poggi avrebbe scoperto “qualcosa che non doveva sapere”, un segreto legato alle attività del santuario. Un dettaglio che, nelle parole dell’uomo, le sarebbe costato la vita. Giletti ha raccontato in trasmissione di essersi mosso per incontrarlo a Zurigo, ma l’arresto di Savu è arrivato proprio alla vigilia dell’intervista: un tempismo che il giornalista ha commentato con amara ironia. Poco prima di essere catturato, Savu aveva inviato un vocale alla cronista Elisa Esposito, in cui lasciava trasparire paura: «Io sono quello in pericolo, non il tuo capo. Non posso dare la foto così». Parole criptiche, che alimentano il sospetto di verità mai rivelate.

Dichiarazioni e timori

A dare ulteriore peso alle rivelazioni è intervenuto l’avvocato Roberto Grittini, in collegamento con il programma: «Quello che dice Savu è verosimile. Mi ha confidato: “Meno male che mi hanno arrestato, altrimenti mi avrebbero ucciso”». Non si tratta di parole isolate. Il Santuario della Madonna della Bozzola era già finito dieci anni fa al centro di un’inchiesta per ricatti sessuali e presunti abusi su giovani, in alcuni casi minorenni, ripresi in rapporti poi usati come strumenti di pressione. La Procura di Pavia, secondo quanto riferito da Giletti, ha deciso di riesaminare anche quelle carte.

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