
“Non c’è partita”. Regionali, ecco i sondaggi: chi viene premiato e chi no. Il conto alla rovescia è iniziato: mancano meno di venti giorni al voto in Toscana, e già nell’aria si respira la tensione di una sfida che potrebbe ridefinire gli equilibri politici regionali. I sondaggi più recenti delineano scenari chiari, ma non privi di sorprese, tra rincorse e tentativi di recupero che appassionano elettori e analisti. Tra strategie di alleanza, candidature e priorità degli elettori, emerge un quadro politico che racconta più di quanto le percentuali possano mostrare.

Sondaggi Toscana: il centrosinistra avanti
Secondo due rilevazioni concordanti, il centrosinistra con Eugenio Giani candidato per la rielezione mantiene un vantaggio significativo. Il sondaggio Emg per Toscana Tv calcola il campo largo al 57,5%, mentre l’istituto Noto per Porta a Porta lo posiziona al 58%. Di contro, il centrodestra guidato da Alessandro Tomasi è al 40,5% per entrambi gli istituti, con un lieve recupero di +1,5% rispetto alla rilevazione del 9 settembre, sempre secondo la testata.
La distanza tra i due poli resta quindi marcata, con il centrosinistra che sembra destinato a confermare il proprio predominio. Tuttavia, il leader di Forza Italia mantiene fiducia: «È la mia storia: sono sempre partito in svantaggio. Possiamo solo recuperare e sono convinto che possiamo farcela», ha dichiarato a Novaradio, sottolineando il suo impegno negli ultimi giorni di campagna.

Toscana Rossa e il rischio esclusione
A fare da contraltare, la lista Toscana Rossa di Antonella Bundu appare in difficoltà. Ferma al 2% secondo Emg, rimane lontana dalla soglia di sbarramento del 5%, mettendo a rischio la propria rappresentanza in Consiglio, si legge su La Repubblica. In questa contesa, emerge un chiaro messaggio dagli elettori: la priorità assoluta per il nuovo presidente sarà la sanità, indicata dal 62% degli intervistati. Segue l’occupazione, al 18%, con le altre questioni – riduzione della delinquenza, politiche giovanili e tasse – molto più distanti.
Questi dati confermano quanto la politica locale debba confrontarsi con i problemi concreti dei cittadini, più che con le strategie elettorali: una dinamica che rischia di penalizzare liste alternative o civiche, come dimostrano le previsioni per la lista “È Ora” di Tomasi, stimata al 2%, e Noi Moderati, entrambe fuori dal Consiglio.
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