
Le immagini di Vittorio Sgarbi al seggio elettorale di San Severino Marche, diffuse dallo stesso critico d’arte sui social come segno di ritrovata vitalità, hanno scatenato una nuova polemica familiare. A denunciarlo è la figlia Evelina Sgarbi, che tramite il suo legale Lorenzo Iacobbi ha espresso dolore e preoccupazione. Cos’è successo?
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L’appello di Evelina: “Mio padre usato come strumento”
Dietro agli scatti diventati virali, Evelina intravede una strategia ben precisa. Secondo il legale, il critico sarebbe stato accompagnato al seggio dopo un lungo viaggio, con il solo scopo di immortalare la sua presenza e dimostrare la capacità di esercitare i propri diritti politici. Una scelta che la giovane giudica strumentale, legata al ricorso giudiziario che si discuterà a fine mese.
Evelina, riferisce l’avvocato, è rimasta profondamente colpita nel vedere il padre sofferente e al centro di una narrazione mediatica che non tiene conto delle sue condizioni. Quell’esposizione, sottolinea, non ha fatto altro che alimentare la polarizzazione: da un lato chi lo incoraggia, dall’altro una valanga di insulti e derisioni che hanno ferito la figlia.

Social scatenati e accuse di gestione inadeguata
Il vero problema, secondo Evelina, non sono solo le immagini ma il loro effetto: sui social si è scatenato un mare di commenti, molti dei quali offensivi e denigratori. Per la figlia, quella che doveva apparire come una prova di forza si è trasformata in un boomerang, esponendo Sgarbi alle critiche più feroci.
Da qui nasce la richiesta di nominare una figura di supporto, indicata da un tribunale, capace di tutelare la salute, l’immagine e anche gli interessi del professore. Non un atto punitivo, chiarisce Iacobbi, ma una misura di protezione per un uomo “anziano, debilitato e reduce da una grave sindrome depressiva”. Il legale solleva dubbi sulla gestione attuale, criticando chi circonda Sgarbi e lasciando intendere che non lo stia assistendo in maniera adeguata.
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