
Emergono nuovi dettagli sulla strage di Paupisi, in provincia di Benevento, che ha sconvolto l’intera comunità sannita. Durante una conferenza stampa, il procuratore della Repubblica Gianfranco Scarfò ha confermato la confessione di Salvatore Ocone, l’uomo che ha ucciso la moglie Elisa Polcino e il figlio quindicenne Cosimo, ferendo gravemente la figlia di 16 anni.
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La ricostruzione della strage di Paupisi
Le indagini dei carabinieri, coordinate dal colonnello Enrico Calandro, hanno permesso di accertare che i ragazzi erano stati colpiti già all’interno della casa. Successivamente Ocone avrebbe trascinato i corpi fino all’auto parcheggiata all’esterno, tentando poi la fuga. Il veicolo è stato rintracciato con urgenza proprio nella speranza di salvare i due giovani: purtroppo per Cosimo non c’è stato nulla da fare, mentre la sorella è stata trasportata d’urgenza in ospedale.
Tracce di sangue sono state rinvenute sia nelle stanze dell’abitazione sia nei pressi del luogo dove l’auto era parcheggiata, confermando così la violenza esercitata all’interno delle mura domestiche. «Ci siamo resi conto subito che i ragazzi erano stati colpiti in casa», ha spiegato Calandro, sottolineando la tempestività degli accertamenti.

La confessione: «Ho colpito prima mia moglie e poi mia figlia»
Secondo quanto ricostruito dal procuratore Scarfò, Ocone ha reso una ampia confessione agli inquirenti. L’uomo ha spiegato di aver colpito per prima la moglie Elisa, definita da lui «aggressiva e autoritaria». Subito dopo si sarebbe scagliato contro la figlia sedicenne, mentre si trovava ancora a letto. Restano invece da chiarire le modalità con cui è stato colpito il figlio Cosimo, ritrovato senza vita nell’auto con la sorella ferita.
Il procuratore ha sottolineato che non sono stati rinvenuti altri strumenti contundenti oltre alla grossa pietra utilizzata per l’aggressione. Le indagini sono ancora in corso per stabilire con precisione la sequenza e la dinamica dei colpi. Le parole di Ocone, però, hanno già tracciato un quadro agghiacciante di quanto accaduto all’interno della villetta di Paupisi.
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