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Flotilla, 4 parlamentari fermati: poi l’annuncio. Lo hanno fatto solo a loro

Immagine della Flotilla all'arrivo nel porto di Ashdod, Israele

Nei giorni scorsi, l’attenzione internazionale si è focalizzata sulla Global Sumud Flotilla, un’iniziativa navale che aveva lo scopo di consegnare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, sottoposta a un lungo assedio. A bordo delle imbarcazioni si trovavano centinaia di attivisti provenienti da numerosi Paesi, tra cui decine di cittadini italiani. Nelle acque internazionali, la Marina israeliana ha intercettato la Flotilla, scortando le navi verso il porto di Ashdod. L’abbordaggio, avvenuto nella notte tra il 1° e il 2 ottobre, ha portato al fermo di numerosi partecipanti, poi trasferiti in centri di detenzione in attesa di identificazione. La tensione diplomatica tra i governi continua a crescere, soprattutto dopo l’annuncio ufficiale della liberazione dei quattro parlamentari italiani coinvolti nei fatti. Mentre le proteste proseguono, le autorità italiane monitorano costantemente la situazione dei propri connazionali ancora trattenuti in Israele.

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Liberati i 4 parlamentari italiani che erano sulla Flotilla

I quattro parlamentari italiani fermati durante l’operazione sono il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi. Erano stati trattenuti mentre si avvicinavano alla costa di Gaza a bordo della Flotilla. Il loro rilascio è stato reso possibile grazie all’intervento tempestivo del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha mantenuto continui contatti con il collega israeliano Gideon Saar per sollecitare la liberazione immediata dei rappresentanti italiani.

Dopo il via libera delle autorità israeliane, i quattro parlamentari sono stati trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv, da dove partiranno con il volo di linea IZ 335 delle ore 10 (ora locale), assistiti dal personale dell’ambasciata italiana. Parallelamente, la rappresentanza diplomatica italiana ha inviato funzionari del consolato presso il porto di Ashdod, con l’obiettivo di garantire assistenza consolare e richiedere la liberazione di tutti gli altri cittadini italiani coinvolti nell’operazione. La Farnesina ha confermato che continuerà il monitoraggio costante della situazione e che sono in corso tutte le iniziative necessarie per il rientro in sicurezza di tutti i connazionali ancora presenti in Israele.

Il ruolo delle autorità italiane e la situazione dei detenuti

Nel corso dell’emergenza, la diplomazia italiana si è attivata su più fronti. Oltre alle iniziative per il rilascio dei parlamentari, sono state avviate procedure per la tutela dei cittadini italiani ancora trattenuti in Israele. Il personale diplomatico e consolare ha effettuato visite nei centri di detenzione, garantendo assistenza e monitorando le condizioni dei connazionali.

L’obiettivo dichiarato resta quello di assicurare il rientro in sicurezza di tutti gli italiani coinvolti nella missione della Flotilla. Secondo fonti ufficiali, sono in corso verifiche per accertare il numero esatto dei cittadini italiani ancora detenuti e per coordinare eventuali ulteriori azioni diplomatiche. Nel frattempo, il governo ha ribadito l’impegno a seguire la vicenda con la massima attenzione, mantenendo costanti contatti con le autorità israeliane e con le famiglie degli interessati.

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