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Rita Rusic senza freni sull’intimità con il fidanzato (che ha 30 anni di meno)

Personaggi tv. ”Aiuta a restare giovani”. Rita Rusic senza freni sull’intimità con il fidanzato (che ha 30 anni di meno) – C’è una naturalezza disarmante nel modo in cui lei racconta la loro storia. Nessuna posa, nessuna ostentazione: solo il piacere di condividere un legame che sfida le convenzioni. Da cinque anni Rita Rusic vive accanto a un uomo molto più giovane, un “piccolo imprenditore” come lo definisce lei, ma con un’energia che sembra contagiarla. Lui ha 35 anni, lei 65, e nonostante le differenze anagrafiche la sintonia è evidente. «Da cinque anni ho un compagno che ne ha 30 meno di me», racconta al Corriere della Sera. E nelle sue parole non c’è difesa, ma orgoglio: quello di una donna che non si vergogna di amare e di sentirsi amata.

Rita Rusic senza freni sull’intimità con il fidanzato (che ha 30 anni di meno)

Rita Rusic non finge che la differenza d’età non esista, anzi, la abbraccia con ironia e consapevolezza. «Se sento la differenza d’età? Ma certo. L’esuberanza, la solarità, anche questo aiuta», confessa. Poi aggiunge un dettaglio di vita quotidiana che la dice lunga sull’equilibrio della coppia: «Quando lo vedo giocare alla Playstation, torno indietro nel tempo».
Ma la Rusic, quando parla di sé, non perde mai la lucidità di chi ha attraversato molte vite: «Nel lavoro posso essere molto dura. Sono come Terminator: mi sciolgo e mi ricompongo». E infatti, oltre all’amore, guarda al futuro con nuovi progetti: «La prossima estate ripartirò con due film insieme a mio figlio Mario. Ci sarà un altro Cecchi Gori nei miei film».

“Il sesso aiuta a restare giovani”

Quando le si fa notare che non ha mai rinunciato alla propria femminilità, Rita Rusic risponde senza esitazione: «Sono una donna dell’Est. Il sesso aiuta a restare giovani, è una componente importante della mia vita».
Una risposta diretta, quasi spiazzante nella sua semplicità. La Rusic non teorizza, non giustifica: rivendica il diritto al piacere, all’intimità, alla libertà del corpo. «È la scuola di mia madre», racconta con ironia, «se sgarravo mi diceva: stasera mezza mela e mezza patata». E poi sorride, ricordando le parole di Massimo Troisi: «A Vittorio diceva che sono un soldato austriaco».

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