
News tv. “Asfaltato”. Amaro risveglio per Raoul Bova: la notizia è appena arrivata – Certe sere sembrano scritte apposta per entrare nella storia della tv. E altre, invece, finiscono per ricordare che il pubblico può essere spietato. È quello che è successo ieri, in prima serata, quando una fiction attesissima, al suo gran finale, si è trovata di fronte un mostro sacro della televisione italiana: Il commissario Montalbano. E contro la figura nata dalla penna di Andrea Camilleri, non c’è stato nulla da fare.

“Asfaltato”. Amaro risveglio per Raoul Bova: la notizia è appena arrivata
Martedì 7 ottobre 2025 Rai 1 ha rimesso in campo il suo fuoriclasse: Il commissario Montalbano, con Luca Zingaretti, nell’episodio Come voleva la prassi. Un ritorno legato al centenario di Andrea Camilleri, che ha fatto centro. Il pubblico ha premiato la scelta con 3 milioni e 99 mila spettatori, pari a un 20,3% di share. Un risultato che non solo riporta il commissario ai fasti di un tempo, ma che dimostra quanto le storie di Vigàta, tra ironia e malinconia, restino radicate nel cuore degli italiani. Sull’altra sponda, in casa Mediaset, la serata aveva un peso specifico enorme: era la quarta e ultima puntata di Buongiorno, mamma! 3, il capitolo conclusivo della saga familiare che per anni ha legato milioni di spettatori. Eppure, nonostante l’attesa, la fiction con Raoul Bova si è fermata a 2 milioni e 375 mila spettatori, con uno share del 16,2%. Numeri dignitosi, ma lontani dal trionfo annunciato: un finale che, per Canale 5, ha il sapore amaro della sconfitta.


Il pubblico ha scelto la tradizione
La sfida tra Bova e Zingaretti ha il sapore di uno scontro tra due mondi televisivi: da una parte la modernità patinata, i sentimenti familiari e i drammi contemporanei; dall’altra la scrittura solida e intramontabile del giallo d’autore. Il pubblico ha scelto la seconda. Il ritorno del commissario, anche in replica, continua a rappresentare un rifugio: una certezza narrativa, un ritmo che sa di casa. Ed è forse proprio questo il segreto: Montalbano non invecchia, mentre molta fiction contemporanea fatica a costruire lo stesso legame emotivo.
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