
Quella trascorsa è stata una notte di grande speranza in Medio Oriente culminata con la notizia che in tanti aspettavano. Israele e Hamas hanno raggiunto un’intesa che potrebbe segnare una svolta epocale nel conflitto che da anni insanguina la Striscia di Gaza. Dopo un lungo negoziato, l’annuncio è arrivato direttamente dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha definito la giornata “storica”. L’accordo, maturato grazie alla mediazione di Qatar, Egitto e Turchia, prevede il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani sopravvissuti – secondo fonti ufficiali, sarebbero venti – entro lunedì. Come contropartita, Israele si impegnerà a liberare 1.950 detenuti palestinesi.

Trump says Hamas and Israel agree on first steps, first Phase of the Peace deal
— S5maya ex 7thAngel (@s5maya) October 9, 2025
Leets pray for everyone safety and good happy reasonable peace agreement https://t.co/eq5oT88gsc
L’annuncio dell’accordo e il ruolo della diplomazia internazionale
Il ritiro delle Forze di Difesa Israeliane (Idf) da buona parte del territorio di Gaza inizierà già nelle prossime 24 ore, mantenendo il controllo solo su Rafah, al confine con l’Egitto. La firma ufficiale è attesa nella capitale egiziana, Il Cairo, alle ore 11 italiane, seguita da una riunione del governo israeliano per la ratifica dell’accordo. Resta, tuttavia, la questione ancora aperta del disarmo di Hamas, elemento chiave per la stabilità futura della regione.


Le reazioni nella Striscia di Gaza e le ultime operazioni militari
Secondo quanto riporta The Social Post, nonostante l’annuncio della tregua, nella notte la Protezione civile di Gaza ha segnalato nuovi bombardamenti da parte israeliana in più zone della Striscia, con esplosioni registrate a nord di Gaza City e nell’area di Khan Yunis. Le fonti locali descrivono attacchi sporadici ma di forte intensità, avvenuti mentre i mediatori internazionali lavoravano per consolidare la tregua. Secondo l’emittente Al-Aqsa, l’artiglieria israeliana avrebbe risposto al lancio di razzi da parte di miliziani ancora presenti nella zona. L’Idf mantiene una posizione di allerta, in attesa che l’accordo entri pienamente in vigore.
Nel frattempo, la popolazione palestinese resta in una situazione di grande incertezza. Le autorità israeliane hanno diffuso un avviso alla cittadinanza, invitando i civili a non rientrare a Gaza City a causa delle condizioni di estrema instabilità e della presenza di ordigni inesplosi. La collaborazione tra Israele, Croce Rossa e Nazioni Unite mira a garantire corridoi umanitari sicuri nelle fasi iniziali del ritiro.
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