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Garlasco, la foto del pizzino integrale di Giuseppe Sempio: spunta la frase sospetta

Garlasco, la foto del pizzino integrale di Giuseppe Sempio: spunta la frase sospetta

Non è un dettaglio da poco quello che emerge dalle ultime rivelazioni sul caso Garlasco. Il nuovo fulcro dell’inchiesta che la Procura di Pavia sta rimettendo sotto la lente è un piccolo foglietto, un pizzino, trovato nella casa dei Sempio e sequestrato. Un appunto scritto a mano, datato 2017, che ora potrebbe cambiare la prospettiva su uno dei delitti più discussi degli ultimi vent’anni: l’omicidio di Chiara Poggi. A rivelarne il contenuto integrale è stato il Tg1, ma anche diverse testate hanno riportato i passaggi chiave, confermando che dietro quelle righe apparentemente confuse si nasconde un potenziale filo investigativo tutto da esplorare.

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Garlasco, la foto del pizzino integrale di Giuseppe Sempio: spunta la frase sospetta

Il pizzino di Giuseppe Sempio e le frasi che fanno tremare Garlasco

Sul foglietto scritto da Giuseppe Sempio, padre di Andrea Sempio, si legge una frase che ha già fatto scalpore:

«Cosa succede? Se i Giarda (gli ex legali di Alberto Stasi, ndr) presentano una istanza di revisione a Brescia fatta bene».

È questo il punto di partenza del nuovo capitolo dell’inchiesta, come riportato da Leggo, che sottolinea come la nota contenga anche altri appunti, raccolti sotto il titolo “pensiero del papà”.

In quel blocco di frasi, scritte in maniera incerta e a tratti quasi incomprensibile, compaiono parole sparse: «il soggetto», «legge italiana», «Sempio Andrea», «non è stato seguito dall’investigatore». Ma è l’ultima frase del foglietto a gelare gli inquirenti.

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Garlasco, la foto del pizzino integrale di Giuseppe Sempio: spunta la frase sospetta

La frase sospetta di Giuseppe Sempio

«Una delle foto sembra proprio mio figlio Andrea».

Un passaggio che, scrive Il Messaggero, “potrebbe rivelare un elemento indiziario di enorme rilevanza” se collegato a materiali visivi raccolti durante le indagini.

Secondo Leggo, il pizzino era già noto per un altro dettaglio — quello che aveva scatenato il clamore delle scorse settimane — la frase: «Venditti archivia per 20-30 euro». Un riferimento che chiama in causa l’ex procuratore Mario Venditti, al centro di una parallela indagine per corruzione in atti giudiziari. Ma il valore del biglietto non si esaurisce in quella cifra enigmatica: ora, grazie al testo completo, la Procura può analizzare nuovi collegamenti e possibili implicazioni, soprattutto in rapporto alle azioni e ai movimenti di Andrea Sempio nel periodo cruciale delle indagini.

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