
Una stangata è in arrivo per milioni di fumatori italiani. Il governo ha deciso di mettere mano alle accise, e il risultato è un aumento generalizzato dei prezzi su sigarette, tabacco trinciato e sigarette elettroniche. Dietro la misura, inserita nella Legge di Bilancio 2026, ci sono due obiettivi chiari: aumentare le entrate e scoraggiare il consumo di nicotina. Ma i rincari previsti non sono affatto leggeri, e in molti parlano già di “mazzata fiscale” per chi fuma.
Leggi anche: “Referendum”. Clamoroso! Meloni a bocca aperta: cosa sta succedendo
Leggi anche: “Ha vinto lui!”. Le elezioni che cambiano tutto dopo decenni

Sigarette tradizionali: rincari progressivi fino al 2028
Si parte da qui: le accise sulle sigarette saliranno dagli attuali 29,50 euro ogni mille pezzi a 32 euro già nel 2026.
Una crescita che non si ferma: nel 2027 arriveranno a 35,50 euro, e nel 2028 toccheranno quota 38,50.
Tradotto: il prezzo di un pacchetto potrebbe aumentare fino a 18 centesimi in più in tre anni, anche se la decisione finale resta ai produttori e ai rivenditori. Un piccolo aumento? Forse, ma su larga scala rappresenta milioni di euro di entrate extra per lo Stato.
Tabacco trinciato e sigaretti: i rincari più pesanti
A pagare di più saranno gli amanti del tabacco “fai da te” e dei sigaretti.
L’accisa sui sigaretti salirà da 37 a 47 euro al chilo nel 2026, per poi aumentare ancora di 2 euro l’anno fino al 2028.
Il tabacco trinciato, invece, passerà da 148,50 a 161,50 euro al chilo nel 2026, e continuerà a crescere fino a 169,50 euro nel 2028.
Il risultato? Un aumento di 40 centesimi per un pacchetto da 30 grammi e di circa 65 centesimi per uno da 50 grammi già dal prossimo anno.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva