
“Perché ha ucciso Chiara”. Garlasco, nuovo ribaltone: chi sgancia la bomba su Stasi – Il caso Garlasco torna sotto i riflettori della cronaca giudiziaria italiana. A distanza di anni dalla sentenza definitiva, la Procura di Pavia ha deciso di riaprire il fascicolo relativo all’omicidio di Chiara Poggi, la giovane trovata senza vita nella propria abitazione il 13 agosto 2007. La nuova indagine nasce da una richiesta di revisione e dall’acquisizione di ulteriori riscontri tecnico-scientifici, rilanciando interrogativi e accendendo nuovamente l’attenzione mediatica su uno dei casi più discussi degli ultimi decenni.

“Perché ha ucciso Chiara”. Garlasco, nuovo ribaltone: chi sgancia la bomba su Stasi
Nelle settimane recenti, gli inquirenti hanno disposto nuovi accertamenti affidando alla professoressa Cristina Cattaneo, nota antropologa forense, l’incarico di riesaminare le ferite riscontrate sul corpo della vittima. L’obiettivo di questa analisi è mettere a confronto i dati raccolti con le caratteristiche fisiche di Andrea Sempio, amico di Alberto Stasi, il cui nome è riemerso dopo quasi vent’anni. Sempio è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati, segno della volontà della magistratura di valutare piste investigative rimaste a lungo inesplorate.

Accertamenti tecnici e comparazioni scientifiche
Le attività di verifica sono entrate in fase operativa nei giorni scorsi, quando Sempio si è recato presso la clinica Mangiagalli di Milano per sottoporsi a misurazioni antropometriche disposte dalla Procura. Accompagnato dai propri difensori e da un consulente tecnico, Sempio ha collaborato fornendo tutti i dati necessari alle nuove comparazioni. L’indagine mira a chiarire se alcune tracce, tra cui impronte e profili anatomici, possano essere associate a lui oppure consentano una sua definitiva esclusione dal caso. Televisioni e stampa seguono con attenzione l’evolversi della situazione, sottolineando come la presenza di laboratori di eccellenza e la partecipazione di esperti di rilievo conferiscano rigore alla nuova inchiesta. L’opinione pubblica, attiva sui social e sui forum dedicati, si mostra divisa tra il desiderio di una giustizia definitiva per Chiara Poggi e la preoccupazione per la pressione mediatica su persone già a lungo esposte.
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