
News tv. “Ecco perché ho rifiutato l’eredità di mio padre”. Isabella Rossellini, la confessione a “Belve”: Fagnani senza parole – Un racconto intimo, ironico e doloroso al tempo stesso. Isabella Rossellini è stata ospite di Francesca Fagnani nella prima puntata della nuova edizione di Belve, su Rai 2, mostrando il lato più autentico e sorprendente di sé.

“Belve”, Isabella Rossellini: “Ecco perché ho rifiutato l’eredità di mio padre”, Fagnani senza parole
Attrice e modella di fama mondiale, vive da anni in una fattoria nello stato di New York, circondata da animali e natura. «Il mio pregio? L’allegria. Mi diverto a star con me stessa perché mi faccio ridere», ha raccontato. A 25 anni dalla sua ultima relazione stabile, ha ammesso con leggerezza: «Ne ho avuto uno solo in tutti questi anni, ma era sposato. È finita presto». Vestita con il suo stile essenziale, ha spiegato anche perché da tempo predilige abiti maschili: «Non perché voglia sembrare un uomo, ma perché ho la schiena malandata. Sono nata con la scoliosi, mi sono operata due volte. Non posso mettere tacchi e vestirmi da uomo mi fa sentire elegante». Alla domanda su quale “belva” si senta, ha risposto: «L’orca. Anche loro vanno in menopausa: è un fatto evolutivo».


«Rifiutai l’eredità di mio padre per non prendere i debiti»
Il momento più forte dell’intervista è arrivato quando Isabella ha parlato della famiglia e dell’eredità lasciata dal padre, Roberto Rossellini, il grande regista. «Ho dovuto rinunciare all’eredità, erano circa 300mila lire. Se l’avessi accettata, avrei ereditato anche i debiti. Ho avuto la strana sensazione che mio padre, morto a 71 anni, avesse vissuto per i soldi che ha speso fino a 81», ha raccontato con ironia e lucidità. Una scelta di indipendenza, ma anche un atto di responsabilità verso se stessa. Con tono affettuoso ha ricordato anche le gelosie familiari legate al denaro: «Non mi sono mai sentita sfruttata, ma a volte per vergogna di chiedermi soldi mi raccontavano tragedie familiari enormi. Io mi preoccupavo tantissimo, poi scoprivo che la realtà era molto meno drammatica».
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