Il caso di Garlasco continua ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, confermandosi una delle vicende più enigmatiche della cronaca italiana. Mentre la super perizia ordinata dalla Procura prosegue con analisi tecniche su Andrea Sempio, emergono dettagli inediti sul passato e sulla condotta di Massimo Lovati, ex avvocato di Sempio e volto noto per le sue apparizioni televisive. Gli specialisti forensi sono impegnati a stabilire se la struttura fisica di Sempio possa essere compatibile con le tracce biologiche e morfologiche individuate nella villetta di via Pascoli, luogo in cui il 13 agosto 2007 fu trovata senza vita Chiara Poggi. Cosa si è scoperto sul conto di Massimo Lovati?
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Garlasco: nuovi sviluppi sulle indagini e il ruolo di Lovati
Parallelamente alle indagini tecniche, l’attenzione si è spostata su un aspetto poco esplorato finora: la situazione bancaria di Lovati. In passato, l’avvocato aveva dichiarato pubblicamente di non possedere conti correnti e di operare unicamente tramite pagamenti in contanti. Tuttavia, recenti accertamenti hanno sollevato dubbi su queste affermazioni, gettando nuova luce sulla sua posizione nel contesto dell’inchiesta.
Secondo fonti investigative e quanto riportato da organi di stampa, tra cui il quotidiano La Verità, le verifiche finanziarie avrebbero evidenziato la presenza di otto conti correnti intestati o collegati a Lovati, alcuni dei quali ancora attivi. Questa scoperta contraddice palesemente quanto dichiarato dallo stesso avvocato durante la trasmissione Farwest del 17 ottobre: “Non ho manco un conto corrente. Come ho fatto nella vita? Sono campato. Se sono qui è perché sono campato”.
I conti di Massimo Lovati: cosa si è scoperto
Le indagini bancarie hanno chiarito che, in una delle banche coinvolte, Lovati risulta associato a un rapporto di fideiussione, mentre in altri due istituti non sono state rilevate anomalie nei movimenti. Un quarto conto, cointestato con una donna, risulta invece privo di movimentazione. A questi si aggiungono due conti online, tra cui un wallet internazionale con sede in Irlanda, utilizzato per transazioni in più valute, oltre a una carta prepagata senza movimenti sospetti. Infine, è stato identificato anche un conto presso una società finanziaria privata, per il quale gli investigatori sono ancora in attesa di documentazione completa.
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