
È successo tutto in pochi istanti, in una di quelle serate in cui il calcio dovrebbe essere solo passione e sfida. Invece, si è trasformato in un dramma che ha lasciato attoniti compagni, rivali e tifosi. Un malore improvviso, la corsa disperata dei soccorsi, lo shock sul volto dei giocatori: in Serbia, una partita del massimo campionato si è fermata davanti alla fragilità della vita. E quel match non riprenderà mai più per l’uomo che guidava la panchina del Radnicki 1923.

Dramma durante il match: il mondo del calcio sconvolto
Era una partita come tante, una giornata di campionato che doveva raccontare solo calcio: la sfida, l’agonismo, la voglia di vincere. Invece, allo stadio di Kragujevac, la passione si è trasformata in incredulità. Una panchina in fermento, il pubblico che incita, gli sguardi fissi sulla partita. Poi, all’improvviso, tutto si ferma. Un malore improvviso, i giocatori che chiedono aiuto, gli addetti ai lavori che accorrono. Così, la Serbia e il mondo del pallone si sono ritrovati a fare i conti con un dramma che ha cancellato tutti i colori del gioco.
La serata del Radnicki 1923, impegnato contro il Mladost nel massimo campionato serbo, resterà per sempre impressa nella memoria degli sportivi. Perché una vita si è spenta proprio laddove batteva più forte: sul campo.

Malore in campo dell’allenatore
La tragedia è esplosa nel giro di pochi secondi. Il tecnico del Radnicki 1923, seduto in panchina durante il match, ha accusato un malessere e si è accasciato al suolo privo di sensi. L’area tecnica si è trasformata in un punto di soccorso: massaggi cardiaci, tentativi di rianimazione, la corsa dell’ambulanza.
Tutti hanno subito capito che non si trattava di un episodio passeggero. I compagni di squadra e persino gli avversari si sono uniti in un silenzio assordante, interrotto dai disperati interventi dei medici. Il pubblico è rimasto ammutolito, senza fiato, a osservare una scena che nessuno avrebbe voluto vedere.
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