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Annarella, il corpicino martoriato buttato in fondo a un pozzo: aveva solo 12 anni. Orrore in Italia

Ritratto di Annarella Bracci, la bambina vittima della tragedia di Primavalle

Annarella, il corpicino martoriato buttato in fondo a un pozzo: aveva solo 12 anni. Orrore in Italia – Annarella Bracci, dodici anni appena compiuti, è diventata uno dei simboli più tragici della cronaca nera italiana. Il suo destino si è compiuto in modo crudele nel febbraio del 1950, quando il suo corpo fu ritrovato martoriato in fondo a un pozzo in via La Nebbia, nel quartiere romano di Primavalle. La sua storia, ancora oggi, rappresenta una ferita aperta nella memoria collettiva.

Annarella, il corpicino martoriato buttato in fondo a un pozzo: aveva solo 12 anni. Orrore in Italia

Annarella nacque a Roma nel 1937, figlia di Marta Fiocchi e Riziero Bracci. La famiglia, segnata dalla povertà e dalle difficoltà del dopoguerra, fu costretta a frequenti spostamenti: da Ponte Milvio a San Lorenzo, fino a trovare rifugio nella periferia di Primavalle dopo il bombardamento del 1943. Qui, la precarietà era la regola, tra case di fortuna, strade fangose e speranze continuamente disattese. La giovane Annarella frequentò il convento delle Suore Benedettine in viale Giulio Cesare, dove imparò a leggere e coltivò grandi sogni. Scriveva nei suoi diari: «Ho un sottile, talvolta smisurato senso di gloria che mi rapisce il cuore e la mente e mi porta lontano, dove il vento sembra un soffio e il sole una caramella gialla gigante». Tuttavia, la difficile situazione economica della famiglia la costrinse presto a lasciare la scuola per aiutare la madre. L’atmosfera in casa era spesso tesa: la madre Marta, donna emancipata, veniva considerata “troppo moderna” dai vicini, mentre il padre Riziero, operaio al Teatro dell’Opera, nutriva sospetti e rancori nei suoi confronti.

Via La Nebbia oggi, il luogo dove fu ritrovata Annarella Bracci

L’incontro fatale con Lionello Egidi

Nel contesto di una quotidianità faticosa, nella vita della famiglia Bracci entrò Lionello Egidi, ex militare disoccupato che dormiva nel sottoscala della loro abitazione. Con Annarella si instaurò un rapporto ambiguo, fatto di fragilità e forse di reciproca diffidenza. Il 18 febbraio 1950, Annarella uscì di casa con il compito di acquistare olio e carbone, ma non fece più ritorno.

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