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Possibile aurora boreale in Italia, ecco quando: cresce l’attesa

C’è grande fermento tra gli appassionati di astronomia — e anche un pizzico di preoccupazione tra gli esperti — per la nuova attività solare che potrebbe regalare all’Italia un evento rarissimo: l’aurora boreale. Tutto dipende da AR 4274, una gigantesca macchia solare che negli ultimi giorni ha mostrato un comportamento anomalo e sempre più intenso.

Le ultime immagini catturate dalla sonda Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA mostrano il colossale vortice magnetico muoversi verso la parte centrale del Sole. E questo significa solo una cosa: sta puntando dritto verso la Terra. Secondo gli scienziati, le prossime ore e i prossimi giorni saranno cruciali per capire se dalle sue violente eruzioni solari partiranno getti di vento solare diretti verso il nostro pianeta.

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Una macchia solare “fuori legge”: sfida le regole della fisica

Gli studiosi l’hanno definita una macchia “ribelle”, perché sfida la legge di Hale, quella che regola l’orientamento dei poli magnetici sul Sole. A spiegare il fenomeno è il fisico Tony Phillips, esperto di meteorologia spaziale e fondatore del sito spaceweather.com.

Nel suo ultimo aggiornamento, Phillips ha descritto la macchia come una struttura magnetica distorta, capace di emettere brillamenti solari quasi quotidianamente. «Secondo la legge di Hale – spiega – i poli dovrebbero essere orientati in modo orizzontale, con quello negativo a sinistra e quello positivo a destra. Ma AR 4274 è ruotata di 90 gradi, come se la sua bussola interna fosse impazzita».

Una configurazione così anomala crea una tensione magnetica enorme, che il Sole scarica sotto forma di eruzioni potentissime, capaci di liberare energia pari a un miliardo di bombe all’idrogeno. Ed è proprio questo il meccanismo che, se diretto verso la Terra, può provocare tempeste geomagnetiche di grande intensità.

Il rischio di una tempesta solare estrema

Le espulsioni di massa coronale (CME) sono tra i fenomeni più violenti che il Sole possa generare. Quando il materiale della sua corona viene espulso nello spazio, si trasforma in un flusso di particelle cariche – il cosiddetto vento solare – che, se colpisce la Terra, interagisce con la magnetosfera del pianeta.

Negli ultimi giorni, sono state registrate tempeste di livello G1 (minore) fino a G3 (forte), ma ora il rischio è che si arrivi a G4 (acuta) o persino G5 (estrema). Un evento del genere potrebbe disturbare le reti elettriche, le comunicazioni radio e i sistemi satellitari, secondo quanto riferisce lo Space Weather Prediction Center della NOAA.

Le probabilità attuali parlano chiaro: 80% di brillamenti di classe M e 35% di classe X, le categorie più potenti in assoluto. Se anche solo uno di questi dovesse essere diretto verso la Terra, potremmo assistere a una delle aurore boreali più spettacolari degli ultimi decenni.

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